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Pubblicata il 07/12/2011
Sente lontana l'estate afosa la terra,
luce e buio si avvicinano,
freddi venti cominciano a spirare
mentre nel ciel immmenso pende la Libra.

Aiuta Erigone l'amato padre Icario,
mentre l'onorato pellegrino portatore di vino
giunge a deliziare gli uomini.
E come non notare della giovine la bellezza,
un'estasi per la vista,
più dei fumi dell'ebrezza
e l'amore si compie.

Lontano è Dioniso per il mondo,
in dono al padre dell'amata,
vino da condividere con gli amici.
Ma gli occhi sotto le carezze dell'urbino miele
cedono larga via alla follia,
e gli amici mutano in lupi che divorano
distruggendo la vita.

Piange, grida di dolore Erigone devota,
ai piedi dell'amaro tronco mortale
ove corpo del padre giace.
Invoca tremante l'amato
vendetta contro il male chiede.
Poi teso il guardo al cielo stringe il giogo
morendo appesa sovra il corpo del padre.

Ascolta l'amato le grida della giovine,
tramenda follia scatena nel villaggio.
Come le foglie che vedono arrivare l'inverno,
ad una ad una le fanciulle raggiungono Erigone.
L'equilibrio della pace è morto, disperazione dilaga,
mentre si attende sui malvagi
il calare della giustizia.

Così vive sotto la veste di Venere Bilanx,
una dolce fanciulla temperata.
Risplendono le dolci mani nel cosmo,
senza negar spazio a una luna che nasce.
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Classico di Gaudenzio il classico!
Piacevole lettura
affetto
ninomario

il 07/12/2011 alle 17:26

Felice di sentirtelo dire(o meglio di vedertelo scrivere). Grazie felice del gradimento.
Affetto,
Andrea.

il 07/12/2011 alle 17:46

capisco.. perché è la tua preferita!

il 23/04/2013 alle 00:13

perchè il mito legato al segno zodiacale è fantastico secondo me...questa mi piaceva tanto da riutilizzare l'immagine di Erigone per un altra poesia...pesno fosse quella su Barbablu...

il 23/04/2013 alle 00:15

vado a vedere.. :)

il 23/04/2013 alle 00:17

si si è quella, ci vediamo di là...^^

il 23/04/2013 alle 00:18