PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/11/2011
Si respira aria diversa
inconsueta tra i bananjan piangenti
bungalow protetti da tetti di foglie.
Il boschetto di palme, sbadiglia
il riverbero del sole
filtra tra paglia e bambù.
Il villaggio si sveglia.

Curvi nei campi,
uomini dalla scura pelle..
lavorano con vanghe.
Giovani donne dai seni nudi,
in lunghe file trapiantano riso.

Questo riso, che non porta *GIOIA*
perché miseria e sofferenza
nasce dalla terra
come canto triste dei mantras,
a lenire il loro eterno dolore.

Dora Forino
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no, non porta gioia quel riso...solo lacrime e fatica...è veramente bella...parte serena con il villaggio che si anima allo spuntare del sole...ma non voci festose di bimbi a salutare il nuovo giorno, solo schiene curve al lavoro... l'obiettivo fermo su quell'eterno dolore...mentre un canto triste si leva al cielo.
bravissima Dora!
baci
eos

il 30/11/2011 alle 16:34

Cara eos,pensa che questa poesia è nata sotto la spinta emotiva ,
dopo aver letto un libro di Moravia
che era andato in India,
e aveva descitto di questo odore forte,
che sentivano quando iniziavano
le grandi piogge e l'acqua penetrava nel legno,
dando questo odore persistente di marcio...
E poi della grande povertà che regna in India.
E così nacque la poesia...
Con affetto.
Dora

il 30/11/2011 alle 16:57

incartami la terza strofa(senti il tono da banchiere occidentale appena sbarcato al mercato di sete e di spezie?). ti risponderò in versi con un inno alla gioia in stile rich.

il 01/12/2011 alle 19:15

carissima, grazie del tuo apprezzamento ,intanto aspetto i tuoi versi com un un inno alla gioia,
visto che stiamo respirando l'atmosfera di Natale.
Con affetto.
Dora

il 03/12/2011 alle 07:45

L'odore dell'India è tutto quello che hai descritto:la povertà estrema.Un vivere quasi primordiale, anche se la natura amica è presente con i suoi scorci di liricità.povertà estrema in quelle shiene curve sulle risaie.Ma ci sono grandi ricchezze che mi fanno soffrire, enormi discrepanze alimentate anche dalla religione.400 milioni di anime e 30 milioni di bambini analfabeti ridotti alla fame,INDIA in via di sviluppo per certi ceti.Mani tanta ma pochi strumenti.poesia molto bella. grazie Dora per essere sempre stimolante.
baci
ninetta

il 06/12/2011 alle 13:57

L'odore dell'India è tutto quello che hai descritto:la povertà estrema.Un vivere quasi primordiale, anche se la natura amica è presente con i suoi scorci di liricità.Povertà estrema in quelle schiene curve sulle risaie.Ma... ci sono grandi ricchezze che mi fanno soffrire, enormi discrepanze alimentate anche dalla religione.400 milioni di anime e 30 milioni di bambini analfabeti ridotti alla fame,India in via di sviluppo per certi ceti.Mani tante, pochi strumenti.Poesia molto bella. Grazie Dora per essere sempre stimolante.
baci
ninetta

il 06/12/2011 alle 14:00

Caa Ninetta, mi scuso per aver risposto in ritardo. Anch'io sono legata
a questa poesia,
dopo aver letto del viaggio in India di Moravia,Pier Paolo Pasolini
e Dacia Maraini...
Infatti descrissero la grande povertà
di questa popolazione
che soffre la fame ,e appena arrivano
i turisti si aggrappono alle loro vesti ,mendicando pane..vstiti.
E mi rimase impresso questo
odore acre delle lunghe pioggie
che si inflittvano nel legno...
e si avvertiva questo odore
tipico della muffa.
Grazie Ninetta.
Ti lascio un affettuoso saluto.
Dora

il 15/12/2011 alle 11:47

Con Moravia si ha sempre la sensazione di guardare il mondo con il telescopio,
e il dettaglio, l’aneddoto è sempre il tassello o il microcosmo di un panorama;
con Pasolini guardiamo al microscopio,
e si avverte, dietro all’osservatore
che descrive, l’uomo che sente
e che riconduce tutto un universo a un particolare minuto e soggettivo.
Moravia vede il tutto: l’India come un’unità con un’essenza da scoprire e fissare sulla carta;
per Pasolini c’è soltanto il piano d’immanenza della strada, quell’odore,
quel viso, quella parola.
Una serie di frammenti, di immagini, impermanenti e indimenticabili
come l’odore.
Ed è per questo che,
per uno come me che in India non c’è mai stato, Un’idea dell’India e L’odore dell’India
parlano più di come si vive il tempo e lo spazio, quel viaggio quotidiano che ci è dato di fare: l’occhio e l’olfatto, la mente e le viscere,
la ragione e il fiuto istintivo,
la parola e il corpo.
E Elsa in tutto questo?
Sparisce tra le pieghe dei due libri, appare a tratti – ma molto di più nelle pagine dell’amico Pasolini, che in quelle del marito Alberto
– la aspetti e non arriva mai.
Eppure un amico mi assicurava che anche lei di quel viaggio ha scritto.
Non ho mai trovato il libro.
Se esiste. Chissà quale India,
chissà quale occhio.
Questo è no stralcio di una pagina del libro.
Con affetto.
Dora

il 15/12/2011 alle 11:54

è bellissimo questo stralcio ..l'ho letto con molta attenzione e ho visto un'India diversa.
con affetto
ninetta.

il 19/12/2011 alle 20:35

intensa...specie nel finale...ciao dora, ti abbraccio andrea^^

il 05/05/2013 alle 15:12

versi riflessivi sulle condizioni inumane in certe parti del mondo... Brava

il 09/06/2013 alle 16:26

Infatti queste sono le contraddizioni della vita. chi tanto e chi niente! Un abbraccio Lina. Dora

il 10/06/2013 alle 09:00