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Pubblicata il 22/11/2011
Non lo riconosci.
E' quel suono
che ti pare odire per strada perso nei pensieri.
E' quello stridio
che credi riecheggiare nel vuoto d'una stanza.
E' quel re minore
che provi ha suonare senza la certezza di te.

Lo senti tra le parole
di volti non umani.
Lo percepisci tra i gesti
di una zappa che lavora.
Lo trovi negli occhi
di chi mente a se stesso.

E' un grido sordo,
che perpetuo viaggia.
Di terra in terra,
tra gente e gente,
nel vuoto del cielo.

Un grido di disperazione
già familiare,
che cresce piano,
nel silenzio d'un mondo grigio.
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un grido che oggi più che mai si sente..lo
hai descritto in versi
molto bene
ninetta

il 22/11/2011 alle 15:14

Grazie felice sempre del tuo puntuale commento, saluti Andrea.

il 22/11/2011 alle 17:36

felicissimo di ciò.
Andrea.

il 22/11/2011 alle 17:36