Se senti ora una voce nel notturno buio
mossa come dal vento e portata da lontano
ascolta Neda sono che fu, “ I am Neda”
recava allor la scritta sul fatal cartello
a me vicino morta vilmente assassinata,
non lasciare questo nome cadere nell’oblio
straniero amico sconosciuto al mondo
ancor di me porta ti chiedo conoscenza
se con cuor tenero e commosso tu mi ascolti.
Quale la colpa mia? Contro un iniquo crudel
tiranno alzai il mio grido quel giorno sì forte
deciso, voglia di libertà dove vien negata, ma
un vil cecchino così il mio bel sorriso spense
la giovinezza mia al giogo non servile, al grido
forte un forte anelito di patrio amor mi spinse.
Spento ormai tace non sanguina, no, no, non batte,
non batte più questo giovane cuore come farlo
ancor forte, forte pulsare mi chiedi tu che senti?
Con il ricordo con il pensiero gridando il mio nome
con un sussurro al vento. Ed io Neda dolce amica
ragazza iraniana di bellezza bella amico italiano
sconosciuto grido nel pianto forte il tuo bel nome Neda.
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Il 20 giugno 2009 la studentessa di filosofia Neda Salehi Agha-Soltan era in compagnia del suo insegnante di musica e stava partecipando alla protesta contro l'esito sospetto delle elezioni: un cecchino membro della milizia armata la uccise sparandole vilmente un colpo al cuore.