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Pubblicata il 19/11/2011
Dorme il pruno.
Foglie, lamine leggere e dorate,
vorticano per i viali.
Un uccello vola tra i gelidi venti,
piano si posa s'un ramo.
Dondola leggero,
giu e su, su e giu.

Un pallido sole
sorride tristemente,
mentre nuvole angosciose
veleggiano nel plumbeo cielo.
Lontano la pineta ride
orgogliosa del suo trionfo invernale,
mentre piano rivoli d'acqua
cristallizzano vestendosi di diamante.

Onde di vapore che salgono dalle case,
onde palpitano fuochi familiari.
Chi dorme, chi va a passeggiare,
sorrisi che nascono a salutare.

E alzando lentamente gli occhi
lascio il mio guardo saltare
da ramo in ramo,
da vuoto a vuoto,
perdendosi nell'infinito.
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Ciao Andrea,vedo che l'inverno ti ispira,però non mi piace quel tuo guardare che si perde nell'infinito.
Da ramo a ramo il passero trova il suo nido.
ogni allusione è puramente amichevole.
tanti saluti,Aldo.

il 19/11/2011 alle 20:25

trovo questa poesia splendida.
ninetta

il 19/11/2011 alle 22:16

nel finale si realizza il volo pindarico del poeta che diviene parte dell'infinito e dell'immenso.
poesia di stampo classico molto ricercata e piacevole.
i miei complimenti!!
L.

il 20/11/2011 alle 07:03

Ma l'infinito è dove l'uomo ritrova se stesso e si realizza come parte del mondo che lo circonda e comprende di non essere solo.
Saluti amico mio
Andrea.

il 21/11/2011 alle 20:35

Grazie del complimento, felice che ti sia piaciuta.
Andrea.

il 21/11/2011 alle 20:36

Grazie, commento molto apprezzato. Felice del gradimento.
Andrea.

il 21/11/2011 alle 20:37