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Pubblicata il 18/11/2011
Triste scoprire ancora il labirinto
giro e giro, apro e richiudo porte
cercando quella giusta
che mi faccia capire qual è di esse
quella che mi riporti luce.
A volte sembra chiaro
e che la strada è quella,
ma poi all’improvviso
m’accorgo esser legata,
che la strada ho sbagliato
e che d’aver capito era solo illusione.
Mi sembra d’esser condannata
a restar chiusa senza alcun aiuto
e mi ritorna il dubbio d’essere cieca
e non vedere affatto a me davanti.
Che, una volta per tutte,
un solo dito indichi la strada per uscire
dal buio profondo che mi mangia dentro,
questa l’unica speranza…
che non mi lascino sempre intrappolata
ingannevoli immagini in questo labirinto
ad ascoltare ancora del vento le campane
con suoni di fantasmi mai esistiti.
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vorrei tanto che ti spuntassero ali liberatorie
affetto consolatorio
ninomario

il 18/11/2011 alle 08:37

fermati un momento...trova il problema dentro te, ti sarà più facile trovare la porta giusta, quella che ti permetterà di uscire dal labirinto...è una parola, dirai, ma credo che aggirarsi alla cieca non porta da nessuna parte...
hai reso perfettamente l'idea di quando siamo in preda alla confusione più totale e seguiamo ogni "ingannevole immagine" nella speranza di uscire alla luce, salvo poi ritrovarci ancora più smarriti al punto di partenza...
bravissima! con l'augurio di uscire presto dal labirinto.
baci
eos

il 18/11/2011 alle 13:41

Grazie eos, come sempre molto incisivo il tuo commento. Questa però è una poesia di qualche anno fa e, come puoi capire, non sto più nel labirinto...ne sono uscita.
Grazie dell'attenzione...ti abbraccio,
helan

il 18/11/2011 alle 14:02

Già fatto...son volata via...grazie di cuore ninomario.
affetto abbraccioso,
helan

il 18/11/2011 alle 14:04

quel buio che ti mangia dentro è metafora così coinvolgente che tocca...
Un abbraccio caro
Ax

il 18/11/2011 alle 23:17

brava helan :-)

il 23/07/2014 alle 15:04