Dietro le quinte
è rimasta solo la voce.
La vuota platea sbadiglia
in solita solitudine
mentre il sipario è come
balcone aperto
sopra gli angoli assopiti
della finzione.
L'attore
rinchiuso in varchi d'ansia
smembra il pensiero e la parola
in piccole cavità
ripiene di follia.
In uno dei luoghi dell'anima
ascoltando la voce
stà
come sul mare un gabbiano
ferito.
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