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Pubblicata il 11/11/2011
Ti condussero i treni della notte
con le loro bandiere di vento,
giungesti dai luoghi
dove regna sovrana la neve,
dai luoghi d'esilio
dove brilla un sole freddo
ansioso di colline e di vellute mente
e dei garofani orlati dei balconi,
e di muschi ebbri di rugiada.

Giungesti improvviso,
come sparo che frantuma la quiete dei giorni,
come urlo nella notte dormiente,
come fiocco di neve sopra il pruno.

Ma tu giungesti
con le braccia colme di sorprese,
coi tuoi velieri rosseggianti nella notte,
con i tuoi specchi policromi,
per abbagliarmi come un'allodola,
per attirarmi nel tuo carniere,
per ospitarmi nel tuo abisso di dolore,
Amore.

*riproposta
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riproposta e non a caso nel momento giusto
ti ringrazio per la confortante lettura
abbraccio
ninomario

il 11/11/2011 alle 10:27

amore- dolore, sembra un binomio fatale e lo sottolinei con il titolo: i treni che arrivano nella notte ricordano quelli che portavano gli ebrei nei campi di concentramento, ignari della sofferenza che vi avrebbero trovato.
fatte le debite proporzioni...spesso l'amore ci attrae con le sue lusinghe per precipitarci poi in un abisso di dolore.
mlto, molto bella e ti ringrazio per averla riproposta.
baci
eos

il 11/11/2011 alle 11:07

Letta volentieri, hai fatto bene a riproporla.

il 11/11/2011 alle 11:46

mai letta, titolo e clima da gran spolvero in deamorscope, w l'amore, rich.

il 11/11/2011 alle 17:38

ma che bella che è...

il 11/11/2011 alle 21:10

Che bella è questa tua ,hai fatto bene
a riproporla cara Anny.
Versi che ti fanno scivolare
tra immagini visive
che si fissano prima in bianco e nero,
poi si colorano rosseggiando la notte...
Intensa e profonda.
Un abbraccio.
Dora

il 15/11/2011 alle 21:35