PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/11/2011
stai lì, oltre la soglia
la pelle scura in viso
negli occhi quel dolore
di chi non ha vissuto
eppure hai verdi gli anni
come la primavera
ma forse mai posata
su quella mano nera

mi guardi muto e forse
nemmeno puoi capire
le mie parole incerte
perdute in quello sguardo
che non mi sta a sentire
ma parlano i tuoi occhi
in una antica lingua
confusa chissà dove
come un tribale canto
là dove batte il cuore

sei diverso, fratello
smarrito in questa terra
che più non sa gioire
mentre tu forse canti
se trovi un pò d'amore

chissà come mi vedi
così nel mio pallore
che vesto di illusioni
e nulla da inseguire
io che d'agi annego
e scarso di morale
ho perso quei valori
di chi sa confrontare

tu che di nemico
conosci sol la fame
mi chiedo se è già tardi

se mi puoi insegnare.
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il messaggio è forte, l'onesta ammissione di una sconfitta, l'umiltà nel riconoscerlo...è da qui che tutto può ricominciare

il 08/11/2011 alle 21:35

Lo sapevo Airon sei grande. Bellissima questa poesia ed ogni suo significato. Vera e bella in particolare nel finale.
Grazie.
Loreley2

il 08/11/2011 alle 22:20

Se non riconosciamo la nostra debolezza come potremmo metterci in discussione ? Siamo uno stato antico e forte e proprio in questi giorni vediamo che senza guerre o conflitti bastano i mercati a metterci a terra. Non c'è una base sbagliata dietro le nostre fondamenta ?
Grazie.

il 09/11/2011 alle 13:31

Non c'è un mondo da ricostruire Loreley, c'è la coscienza umana da rifondare, ma l'uomo ne è in grado ?
Io mi sono messo in discussione, ma a che sarei disposto a rinunciare ?
Grazie a Te.

il 09/11/2011 alle 13:33