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Pubblicata il 08/11/2011
Amico, amore, amante.
Da quale passato quasi indifferente
Sei venuto ad occupare
Il cuore, il tempo, i sensi?
Il mio corpo ha impresso
La tua orma
Che ha trovato il suo spazio perfetto.
C'era o l'abbiamo fatto?
Da sempre esisti o ti ho creato,
Ti ho dato io la forma?
Il tuo volto non lo ricordo mai
Solo il corpo ti ha stampato dentro
Profondo.
Con gli occhi chiusi ti vedo meglio.
Sei l'altro
Uomo, bambino,
Soldato di luoghi inesistenti.
Solo con te i miei giorni
Perdono il tempo.
Entro e ti trovo
E il posto e' ameno.
Non ci sono divieti, solo inviti.
Non c'e' pudore
Nell'infinita intimita' del nostro spazio.
Come se davvero, da sempre,
Avessimo percorso gli stessi labirinti.
Abbiamo accesso entrambi
Agli stessi segreti.
Tra mente e istinto e' questo a vincere
La gara del piu' forte.
Arriva intatto fino in fondo
Ed oltre dove il pensiero
Non ha piu' l'accesso
E vibra in mezzo a vite organizzate.
Le scompone senza sprecarle.
Con l'allegria di una certa incoscienza
Insegue il sogno che si realizza.
Amico, amore, amante
Non basta una di queste tre parole
A chi cerca certezze.
Ma se sei tutto allora e' lecito parlare
Del gioco impossibile
Dell'assoluto
E abbandonarsi ancora e ancora
E trovare senza ricerca
Il luogo dove andare.
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Ciao Alessandra,ti leggo solo adesso e mi chiedo:
dopo una poesia cosi bella e passionale,non c'è un prosieguo? Ti lascio con un saluto,eclisse.

il 29/02/2012 alle 00:23

molto bella ed intensa, questa poesia che invita l'amante, l'amore a farsi strada nella tua realtà, sia pure onirica o virtuale...
Un caro saluto
Axel

il 29/02/2012 alle 15:19