PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/11/2011
l’eccetera che si agghinda a insegnarci
lignaggio e enciclopedia posticcia
spostandosi col suo contumace gemello
aux tripes dalla vita
all’Uomo del monte
prima sposta il paesaggio
verso la fonte
da differenza a grinza
poi pinza Sir Walter a Elisabetta
bocca cucita a dea bendata
senza cuscini di viole
ma non ti saprebbere rispondere, io sì, invece,
proverò a risponderti come sempre
fa chi non acconsente, a volte
fragilmente, anche se non crede
che le parole arrivino dove vorrebbe :

alle falde delle Ande o del Kilimangiaro,
nel vario, invariato
scorrere delle legioni verso tesori
apparentemente disposti
a credere che qualcuno li trovi
ci troviamo noi o un paradiso alla moda
e, osserva, abbiamo ancora una coda
di compleanno, pratichiamo lo scambio
più che il linguaggio, siamo
esplicitamente messi a nudo
o ci rifugiamo nel volere volare
quasi fossero le nostre piante
a disimparare come si fa il fuoco
prima che bruci il mondo
o che ingoiando il principe lo digerisca il rospo
somministratogli con l'inganno

poi spegniamo le candeline
e ci costruiamo pinne
di squalo
- nel senso della lingua morta
o della cellula non immortalizzata ancora
dalla pratica della lettura o dalla poesia silenziosa
del necrofilo appassionato
(da analgesia, non da pathos) -
è in questo senso che noi siamo al Club
per nuove epidemie e nuove cure
in termini morali alla Protezione
dell’abalone come di tutte le cose sole
specialmente di un uovo liscio con un interno rugoso intorno
ma con il piumaggio a terra che sembra
Lucy o Eva
o Buana o Luana
messi lì a dimostrare come lingua e spada
tramino solo pesci d'Aprile e ucronie
e come malattie della recitazione
mimino, indifferenti all’istrione, il cuore.
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