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Pubblicata il 03/11/2011
Chirr, chirr, chirr.
Un eco risuona tra le verdi fronde,
frinir di cicale che ridono.
Cristallino il cielo,
caldo il sole.
Chirr, chirr, chirr.

S'addensano nubi all'orizzonte,
tacito gorgoglio dietro i monti,
sol un aurea linea luce vive.
La formica spinge il seme,
la cicala canta al vento.
Ma verrà l'inverno che tutto addormenta.

Chirr, chirr, chirr...
Ove si posa quel suono d'estate
che lento s'acquieta,
mentre uccelli cinguettano
al buio che arriva.
Cip, cip, cip.

E il sole piano
si veste del monte nero.
Scure le fronde degli ulivi,
ombre languenti si allungano,
mentre una luce vermiglia
colora l'orizzonte non velato.

Chirr, cip, chirr...
L'estate s'abbandona al tempo,
il caldo trascinato dal vento svanisce,
il manto blu della notte piano cala.
E nella stagion che viene muta è la cicala,
chirr... chir... chi...
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jjjjjjjjjjjjjjjj

il 01/12/2011 alle 19:11