Gli uomini non m'avevano fatto
né bene né male, ma ero buono, e,
per mia eterna disgrazia, ho voluto
esser grande.
(De Musset-Lorenzaccio.)
Scalzo e incredulo
fra esigui fermenti che
si assopiscono, come
orchi troppo stanchi
per la caccia di rito.
M'innamoro delle dissolvenze,
degli apostrofi alti che
si concedono a flotte,
delle lotte dimenticate e dei
nevosi imbarazzi.
E le conchiglie come trofei
masticati di un'aperta gioventù,
smistano lo sciupio di queste ore
inflazionate, di baci e coperte,
di rocce dismesse.