PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/10/2011
dal tè sgorgano e scalano il cielo due trecce di fumo
come colonne tortili che mutano la stanza in un tempio
dove si consumano paganità innominate
e di ciò sbigottiscono i coralli
le sete ed i cristalli

con questi occhi ho ucciso nel tuo cuore
milioni di persone
penso osservando l'impalcatura del mio volto
riflessa nella pozza di tè nero

“io non c'entro niente con l'amore. e neanche
col sesso, invero.”
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

oddio un valente guerriero prusso ridotto a te e pasticcini. ah queste donne.

uuna

il 26/10/2011 alle 15:18

primum: dove li ha visti, i pasticcini, in questa poesia? riguardi bene.

secundum: a me il tè piace molto, rigorosamente non adulterato da vaccate quali zucchero o latte o limone.

tertium: la gelosia la porta divertentemente (per me) fuori strada, se crede di rintracciare dietro questa poesiuola ispirazioni muliebri volte a rammollire la mia tempra germanica.

quartum non datur.

il 26/10/2011 alle 16:14

non mi dica che quelle colonne tortili non sono pasticcini o almeno millesfoglie per accompagnare il te. se mi sono sbagliata, merito un suicidio pubblico e teatrale. ma no, non mi sono sbagliata.

ouna

il 26/10/2011 alle 16:24

sono le colonne di fumo che salgono verso il soffitto. ci sta scritto.

ma non si suicidii, non ancora: ricorda che dobbiamo farlo insieme?

il 26/10/2011 alle 17:01

che peccato. io speravo nei pasticcini. per me, non per lei. lei deve mangiare napalm e bere acido cloridrico. senza zucchero. mi piace tanto quel suo portamento bellico.

iuna

il 26/10/2011 alle 17:08

un mio amico conosce un tizio, collezionista - come lui - di reperti bellici, che una volta ha mangiato la pastasciutta dentro un elemetto nazista. (probabilmente aveva coperto il cranio di mio nonno.)

il 26/10/2011 alle 17:10

io, se proprio dovessi scegliere, sarei piu' russa. berrei sciampagna avvolta in una pelliccia di zibellino vivo. caso mai potrebbe invaderci per vedere se stavolta riescere a superare l'inverno davanti a stalingrado. io l'aspetterei subito dopo. sarei l'amante del generale che occupa il mio paese, una robina molto decadente e peccaminosa.

auna

il 26/10/2011 alle 17:21

an extremely fascinating scenario, indeed.

il 27/10/2011 alle 11:13

ehm. riformulerebbe?

il 27/10/2011 alle 11:13

ti aspetterei tutto il giorno al caldo nella mia dacia, circondata da nervosi levrieri e protetta dalle forzute guardie uzbeke alle quali mi hai affidato, in una specie di dolce prigionia. il samovar in ebollizione, sentirei gli zoccoli del tuo cavallo sbattere sullo sterrato all'ingresso, e subito dopo le aspre sillabe germaniche risuonare nell'atrio. ti aiuterei a sfilare il pastrano militare, guardandoti sorseggiare te amaro e poi vodka fatta in casa. rimarremo in silenzio, circondati dall'odio del contado e della servitu' per questa innaturale relazione. io mi illanguidiro' nel rimorso del tradimento e nel fuoco della passione che ci lega. ascolteremo i lupi avvicinarsi di notte, le pecore belare impaurite. ogni tanto il tuo luogotenente ti porterebbe notizie dal fronte, informazioni sugli scontri con i ribelli. io mi addormenterei nelle tue braccia, il frustino a pochi centimetri dal mio viso accaldato, la fondina della tua pistola sotto i miei seni finalmente liberati dal busto.

il 27/10/2011 alle 13:49

ma questo non è un commento su poetichouse, questo è un capolavoro letterario, a parte tutto. stupendo il realismo della contestualizzazione storico-geografica, sensualissima la chiusa, e da me apprezzatissimo l'uso di parole come "pastrano".
quindi, prendo un pajo di Panzerdivisionen e corro da te, mia cara.

il 27/10/2011 alle 18:20

attento alle imboscate intorno Mahilyow. mi hanno riferito che ci sono cecchini appostati ovunque, oltre alle mine nascoste nei campi di grano. ma fai presto, prima che nevichi sul serio. poi sarebbe impossibile raggiungermi anche per il piu' ardito generale prussiano. non sopporterei un inverno da sola, pensandoti al fronte. voglio salire sul tuo blindato e poi passeggiare sotto braccio con te sulla Prospettiva Nevskij. voglio tradurti le poesie di Puškin e le parole ingiuriose che ci sussurrano alle spalle. voglio sfilarti gli stivali e consegnarti il mio orgoglio e quello della mia patria. non mi importa di essere odiata dagli altri, se mi ami tu.

il 27/10/2011 alle 19:36

mein Gott! la psicologia da bar sport! passatemi il lanciafiamme! le bombe a mano! l'artiglieria antiaerea!

il 28/10/2011 alle 10:49

il caporale austriaco coi baffetti, molto bravo a sbraitare, ma debole in antropologia, erra quando proclama inferiore la razza slava. essa, quando non è mescolata alle orde asiatiche dagli occhi a mandorla, ha tutti i crismi della più perfetta arianità. e un esemplare magnifico come te ne è la prova. sei la più bella di tutte le Russie; una preda di guerra invidiabile. voglio fare l'amore con te ascoltando Wagner mentre il Reichskommissar für Moskowien attende ora in anticamera per parlarmi.

il 28/10/2011 alle 12:41