La vedo.
Li in lontananza, ora più di prima.
E' lei,
la vita anestetica.
Una volta mi soggiogò.
Ero fermo a pensare,
lei mi prese e, senza avere neanche
il tempo di inalare l'ultimo pensiero,
mi fece suo.
Mi portò nel suo mondo e
mi mostrò le sue bellezze.
Io accettai le sue rimostranze e
mi feci cullare malamente da lei
per tanto tempo.
Erano giorni apatici e contorti.
I dipinti della mia anima
erano diventati spenti e
nell'aria il mio odio
colorava il tutto
con colori soporifici.
Mi stavo trasformando,
stavo scoprendo
il vero significato della non vita.
Poi un giorno la vidi.
Fu lei ad aprire le porte
del mio cuore ed a far uscire
l'olezzo nauseabondo
di quella vita anestetica.
Deforme lei mi accettò
e incominciò con me
un nuovo cammino.
Grazie per avuto coraggio.