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Pubblicata il 24/10/2011
nel rumore di quattrocentoventimila hipsters
che andavano a fuoco sfrigolando come cimici
io mi sono assopito dolcemente.
la chiatta ha scivolato, ha svicolato
fino alle foci del Danubio, sfiatatojo
d'un continente in fiamme
entro cui si agitavano i pompieri.
la regina dei sette Caucasi
mi raccolse dalla spiaggia,
mi offrì tiepide e ben costrutte membra,
d'innestarmi nel tronco magro e allucinato
d'una dinastia da operetta. ricusai.
"io non c'entro niente con l'amore"
sentenziai, e lasciandole folle
la bocca di baci ignei a buttar sangue
ripresi il mio cammino verso tutte le Samarcande.
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prego?

il 24/10/2011 alle 12:54

piacerebbe a me non crederci, ma ultimamente me ne sono convinto. amerei smentite a grappoli, beninteso. anche se forse la Wehrmacht, per cui ho l'onore di lavorare, freperisce così.

il 24/10/2011 alle 12:59

bel senso narrativo, rich.

il 24/10/2011 alle 13:11

grazie.

il 24/10/2011 alle 15:27

sono uno scienziato positivista del XIX secolo, mi baso sui fatti. bring me the evidence and I'll change my mind.

il 24/10/2011 alle 15:28

ma poi, scusi, perché sembra quasi personalmente offesa se dico di non entrarci niente con l'amore. se anche fosse, peggio per me, no?

il 24/10/2011 alle 15:34

'punzecchiare', uff. a me piace il frustino. se bisogna fare del male, lo si faccia sul serio.

il 24/10/2011 alle 15:46

anche se mi piace dieci volte di più *usarlo*.

il 24/10/2011 alle 15:57

il frustino. come utile complemento d'ogni discorso amoroso.

il 24/10/2011 alle 16:05

questa sonante sillabica intensa era un 'mmmm' di scetticismo o un 'mmmm, quanto mi piacerebbe esser accarezzata dal frustino del Doktor'?

il 24/10/2011 alle 16:08

questa è un'idea geniale, nel più puro spirito del Doktor Z., e la liquerizia mi piace anche tanto. quindi, affare fatto, signorina.

il 24/10/2011 alle 16:17