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Pubblicata il 15/10/2002
Voragini profonde per seppellire i pensieri
scavate in fretta prima che si allarmi la mente,
giri di stoffa a soffocare il grido della vita
perché la voce sia muta al narrare dell’anima.
Chiavi perdute di soffitte e cantine
dove da secoli nascondiamo noi stessi,
che non si senta il tuono del cuore,
che non viva il lampo della mente;
è una città di ombre vaganti,
sempre in fuga dall’ultima emozione.
Spiagge desolate dopo la tempesta,
relitti di navi affondate già al varo,
i colori ancor vivi dei loro frammenti
spiccano sul manto grigio della sabbia del tempo,
e le mani tardive si chiudono in pugni vuoti,
incapaci di trattenere anche l’ultimo sogno.
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nn asai quante volte ho provato quello che tu scrivi, cerca di tirarti su ester

il 15/10/2002 alle 13:13

...cantine e soffitte...dove ci nascondiamo...
...forse non ci nascondiamo, mio caro amico/a...forse cerchiamo solo di "conservarci" per paura che qualcuno ci tolga davvero anche l'ultimo sogno...
...molto triste questa tua...spiccano quei pugni vuoti...ma perchè mettere limiti alla provvidenza...lasciamo le mani aperte per accogliere tutto...anche il "niente" ha la sua importanza...ti auguro che possa divenire desiderio di riempirle...anche, se solo di un granello di sabbia...
...un bacio...simy

il 15/10/2002 alle 16:24

grazie davvero a tutti........ ero timidamente entrato per lasciare lì le mie parole e ne ho trovate molte altre di chi ha saputo capire.... prviamo ancora a cercare il nostro ultimo granello di gioia

il 15/10/2002 alle 16:42

Cerca di vivere questo momento come un componimento di Rachmaninow...note profonde scivolano via da voragini interiori in attimi di introspezione, ma forse anche di catarsi.
Mi e' piaciuto il fluire mosso e sincero dei tuoi versi...parole che ben riflettono lo stato d'animo che volevi esprimere. E queste note non vibrano su un oceano solitario.

S.

il 15/10/2002 alle 19:04