leggevo "Royal Titulature in Hellenistic Babylonia"
e pensai a quando sarei entrato
nel suo tepore come in una capitale ingonfalonata,
acclamato Soter ed Euergetes,
mi parve in quell'istante il cielo un glockenspiel immenso
percosso da una pioggia che saliva all'incontrario
per gonfiar d'acqua oceanica le colpevoli nubi
(colpevoli dai primi morsi d'Adamo
nella polpa zuccherina della coscienza)
avevo cento epigastrii, tutti quanti trafitti dai lampi
per farmi rinvenire l'oste invano
mi frustò le gengive con un gatto a diciotto code
ma precauzione inutile: il Tepore
me lo sventrarono i lupi