PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/10/2011
le ragazze chine sulle loro tesi
di grammatica latina piglian duri
lineamenti di tetrarchi,
l'aspra coscienza storica del porfido
le fa belle come secoli aurei
affacciati a declini invincibili.
frusterò le loro schiene con i gambi
delle rose, leccherò i loro polsi
o viceversa, torcerò coi miei morsi quelle
labbra serrate nell'acribia.
ma gl'Iddii ne avranno invidia.
gl'Iddii, brutte lucertole appoggiate
sopra i muri di calce della Storia,
sfasceranno i miei giorni a randellate.

i cinema d'essai soffocheranno,
s'imbarbariranno come steppe dacie
boulevards e librerie, i miei bar saranno
spopolati come templi pagani
all'alba di un'immensa Cristianità.
e lo Sfregiato tornerà a azzuffarsi
con tigri dai denti a sciabola
e con gatti-scimitarra, schiverà
i pasti che decadente gl'imbandisco.
in una nuda Laconia antichi Greci sputeranno
il sigma dalle loro bocche, rimpiazzandolo
con un raschio impotente di gola.
gli orsi mi sbraneranno in un parcheggio,
ricca e strana gastronomia.
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Brodskji Redivivus (con l’Università di Bologna, anziché quella Transiberiana, alle e sulle spalle, e le palle, anche, e anche alle caviglie).
WOW(per i lettori)&WOE(per gli illettori)!!!!
E adesso Le dico i perché degli iperbati (dell’ipostasi antitetica): l’humus da Basso Impero, intanto. Le lucertole, for sure: (c’è tutta una tradizione poetica imperniata sulla lucertola: dal Pascoli dell’Aquilone al Montale di Falsetto, alla lucertola di Casarola del Suo conterraneo: e le variabili in poesia non sono coriandoli…). Dulcis in fundo la rima sfalsata tra l’acribia e l’invidia (e Lei sa che sono cose che importano e esportano, soprattutto). Infine si merita, col mio più piccante (fr)homage un lamento/commiato, neanche tanto stranamente, per chi la poesia la razzola e non la prefica(sic!), anch’esso con svenature culinarie, tutto montaliano:
Tuorli d'un solo uovo entrano i giovani/nelle palestre della vita. Venere/li conduce, Mercurio li divide,/Marte farà il resto. Non a lungo/brillerà qualche luce sulle Acropoli/di questa primavera ancora timida
j

il 08/10/2011 alle 12:20

me la regali? poi sara' solo mia...

il 08/10/2011 alle 12:40

perchè vuoi appartenerti? Una bella( mi passi l'aggettivo di grado zero?) poesia, una volta licenziata, data la precaria situazione sindacale e la mobilità del lavoro anche, contribuisce all'Anima Mundi (o alla Disanima Mundi, ma non è questo dell'immobilità il Tuo caso,, anzi....).
p.s.: e non dirmi che Ti ho offeso coi referenti, potevo anche citarti Lorca, Elitis o perfino Landolfi, a proposito di lacerti, o meno certi, se non vuoi...

il 08/10/2011 alle 13:07

sarebbe un discorso lungo. c'è chi per la poesia invocava addirittura l'anonimità... non solo negarne il possesso, ma addirittura paternità o maternità... non sono d'accordo. le poesie hanno nomi e cordoni ombellicali.

poi: non ho bisogno di referenti, so badare a me stessa, ma se tu vuoi usarli, scegli chi vuoi, sono molto liberale.

comunque questa poesia è, se permetti, un affare privato fra me e il dottore. ora punto i piedi e vediamo se mi accontenta.

il 08/10/2011 alle 15:29

tutta tua. ma poi ne fai buon uso, vero, prof? è roba preziosa.

il 08/10/2011 alle 18:11

devo desumere che Le abbia piaciato. ciò mi piacia a sua volta.

il 08/10/2011 alle 18:12

avevo già ringraziato altrove, ma sarebbe una scortesia non farlo anche qui.

sono commossa. sul serio. grazie dott

il 09/10/2011 alle 00:06