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Pubblicata il 05/10/2011
La sera scende piano
e intorno, con un ultimo fremito,
muore l'estate.
Il giorno s'incupisce
nell’ uggioso ottobre,
che spoglia di vita e di colori
il mondo oltre le siepi.
In un deserto di parole e di sorrisi
lente si sfilacciano le ore
e cupi pensieri sul cuore
incombono grevi.
Nella penombra della stanza
dolenti processioni di silenzi
a farmi compagnia.
Accosto smarrita
il mio volto al volto della notte
e non so a quale cielo appartenere,
quale mare navigare,
quale sarà il prossimo dolore.
Arriva un alba spenta che inghiotte le stelle
e si specchia nel grigio di un giorno di pioggia,
nel bianco nulla di un muro sgretolato.
In ogni dove respiro di te
l’assenza,
che lacera il tempo e lo divora.
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conosco bene le assenze, il dolore che loro provocano, e tu le hai rese bene.

ciao,

il 05/10/2011 alle 10:45

questa poesia è veramente bella, trasmette il dolore, la confusione, l'incapacità d'agire perchè l'assenza, la mancanza della persona cara paralizza il corpo e la mente.complimenti
ninetta

il 05/10/2011 alle 11:40

l'assena...paradossalmente è più presente di qualsiasi presenza.
bellissima!
ciao
eos

il 05/10/2011 alle 11:47