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Pubblicata il 04/10/2011
fu un garzoncello di Leeds, sommo fanatico
di musica new romantic, a infilarti
una pallottola nel petto, con la grazia
che mi si riconosce quando infilo
biglietti ricolmi di frasi immortali
sotto i cuscini delle mie amanti.

così il ramo australe della mia famiglia
fu potato da un pallido britanno
a cui Cesare non avría fatto pulire
le latrine della Legio X Gemina.
cinque litri di sangue tedesco così piovvero
sul suolo infertile delle isole Malvine.

nell'agosto del '40 tre colonne
dell'esercito italiano convergevano
su Berbera, e alle porte della Malao sfiorata,
in più felice secolo, dal Periplus Maris Erythraei
l'ultimo fantaccino della retroguardia inglese
cadde ucciso da Landazzi Tullio, vice segretario
federale del fascio di Modena,
un uomo di centocinque chili che in vita sua non aveva
mai centrato neanche un piccione.

otto anni dopo, in Duomo, con l'assenso
delle ossa di San Geminiano,
sua nipote, la tenera Evelina, convolava
a nozze con il reduce Siegfried Zunge,
in tasca già il biglietto per l'Argentina.
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ah la famiglia Zunge, i re dei manicomi....

una cosa la devo riconoscere: in quanto a frasi immortali, ci sai fare.

k&js

il 04/10/2011 alle 12:56

un giorno t'illustrerò il Ns. albero genealogico, è un prodigio della botanica. l'immortalità, invece, è il mio mestiere.

K&JS

il 04/10/2011 alle 13:19