Al Divertimento
ormai mancavano pochi minuti
di preparazione. A volte l'Organizzatore
aveva fatto gran casini: reazioni allergiche
ai fumogeni risse per insulsi fuorigioco
e persino un pallone disperso
su Plutone.
Se non fosse stato onnipotente
si sarebbe detto un vero schmuck.
Come Horus, Dio di Heliopolis
leone dalla testa d'uomo
ridotto ad intrattenere
turisti occidentali
in Basso Egitto.
Ma stavolta il giocattolo pareva funzionare.
Non per niente aveva messo sottosopra
la superficie di tutti i campi di pallone.
Ogni mattina ravviandoli
con un piccolo pettine
di plastica marrone.
Sugli spalti erano disposti
un'infinità di striscioni variopinti
con ideogrammi di Diavoli e Biscioni.
Al sesto minuto dopo un tiro sghembo
Lorenzo Crisetig aveva già perso una forte dose
d'autostima. Altrove per la gioia della perfetta bisettrice
Chicharito s'era tuffato sotto la navata dei suoi fedeli deliranti.
Ribery schizzava intanto traiettorie espressioniste sulla destra.
E Vágner Love esaltato dalle Torri di San Siro che vibravano
nella solita trasfigurazione dell'intelligenza fisica realizzò
l'impresa d'una sforbiciata a favore dei diritti umani
dentro l'ambiente paramilitare dell'area di rigore.
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