io Upuaut
ordino che il pitaka
sia intrecciato da due schiavette
di Akasha
si depongano i resti della scienza esatta
nella capsula
e immaginando che sia festa
si alzi un canto alla taciturnità
per poi atterrare dall’idea all’alabastro
raffiguratemi come sarei apparso
se non fossi stato
il modello
per un lingam o un travicello
ma un morto
contemplativus in actione
e a fiotti sabbia musicale a scorrere
2.
seguirà l’edificazione
del nudo d’autore
nella rimpicciolita modestia
della donna della statuetta
non la versione lacunosa
della sposa uscita dal calendario
e condannata al sale
e zolfo di Gomorra e di Sodoma
al fantasioso
spiegherete
come siamo immersi
in un Romanzo
Rosa o,
sono parole
di Schlegel, senza
forza perché questo avvenga
3.
nella cosa come nella lingua
ci sarà sempre la vecchia spina
e quando mai finirà
di coccolare ciò che non ha
o di cancellare l’intero mandala
non si sa
non lo sa nessuno
se è fumo
o persecuzione
conversazione o soliloquio
soddisfazione o punto
G della finta vegetazione
infiammabile o gelida
rianimazione
di ogni offerta
divisa da ogni ombelico
e cartografia materna
di pupo e di marionetta
resa insignificante
per poi sedersi
a un tavolo
rovesciato
ordinare latte rancido
e pane azzimo
4. Sunless Tanning at Glow Beauty Boutique in Braintree
in altre parole
da viaggiatore
dovrei vivere di Einfühlung
quanto Alfa
dista da Omega
e piega a piega
racconta di come i soli
non abbiano disegni per noi
ma a sottolineare
la sprezzatura
e il torto
dello sfidante
qualcuno canta
perché sa cantare
e non impiegare
meglio il tempo