PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/09/2011
Ecco i tuoi vestiti nel nostro armadio
a fianco dei miei segreti dal pelo bigio e arruffato.
Ed i tuoi calzini sono nel cassetto
assieme agli schiaffi
che forse ho meritato.

Nel pomeriggio
ho affilato le mie unghie
tingendole di fiamme.
Ed a mezzanotte sono uscita
a rinnovare le mie colpe
che stavolta hai meritato.
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schiaffi, unghie, fiamme: mi sa che sei una donna pericolosa da frequentare. mi piace!
mi piace anche il pelo dei segreti.
non mi piace invece la -d eufonica nel terzultimo verso; in questo caso mi pare leggermente cacofonica. la espungiamo?

il 24/09/2011 alle 09:45

Ora tu non devi confondere lo scritto con il vissuto.

Facciamo: A mezzanotte? Anche se era un richiamo alla strofa precedente. Cosi questa poesia diventa nostra.

Anzi, dovremmo scriverne una a quattro mani. Accetta?

il 24/09/2011 alle 09:49

mi limiterei a espungere la -d, la e possiamo lasciarla: e a mezzanotte. mi suona molto più naturale, e Luciano Canepari mi darebbe ragione.

poesia quadrumane, ci sto. amo le scimmie.

il 24/09/2011 alle 09:57

Deal. Necessita una base. Chi prima invia...

il 24/09/2011 alle 10:05

la vendetta di una donna...cosa c'è di piu' terribile? bella

il 24/09/2011 alle 12:21

achtung... attenti al cane... o alla donna...

poveri voi maschietti.... ma no, siamo un fuoco di paglia...

;=)

il 24/09/2011 alle 13:11

a volte si è puniti senza motivo...meglio tenersi in vantaggio, almeno quando capita lo si accetta di buon grado :-)
hai fatto bene.
baci
eos

il 24/09/2011 alle 19:40

grazie per la complicità femminile cara eos, ma questa poesia può essere letta anche all'inverso.

baxi, d*

il 25/09/2011 alle 11:33

Stupenda.
Alessia

il 25/09/2011 alle 14:36

blush

il 25/09/2011 alle 15:19

brano domestico ma non addomesticato, richcomplimento del lunedì.

il 26/09/2011 alle 16:34

grazie mille Antonella. hai ragione, prima ti ho commentata senza essermi presentata. mi scuso, su internet ci abituiamo a questi rapporti da stazione della metropolitana. pochi centimetri di distanza (quando si è fortunate) per pochi istanti, poi più nulla, senza aver saputo l'altra/o da dove viene e dove andrà a finire. al massimo ci si chiede l'ora, un'informazione sul percorso, una sigaretta, un pò di spiccioli. allora, sono Valeria, anche se qui uso un nome diverso - forse un pò scemo - e ammiro molto la tua scrittura.

d*

il 26/09/2011 alle 16:52