PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/09/2011
rimuovendo il mio hardware dal tuo software
espugnato con lunga poliorcetica, pensai
di riparare una buona volta
nella Confœderatio Helvetica, a lavare
piatti, sputare nei bicchieri, farmi crescere
una barba glagolitica, rupestre, da
terremotato, seppellendo ogni mia letteratura
nella sciacquatura di stolide stoviglie

“non leccherò mai più le tue caviglie” constatai,
e sbattei l'uscio di casa dietro me. regnava a quei tempi
Marco Aurelio Valerio Claudio detto il Gotico,
la sua energica azione militare corrispondeva male
con le mie pornografie. ero l'archistator
praefecti Aegypti, e per le strade e gli angiporti
della spopolata Alessandria, a grandi passi
mi seguivano ursigni guardaspalle

- tu mi spedivi rose ovunque andassi...
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oddio....

ma sei bravo...

il 23/09/2011 alle 13:50

Ma grazie, mia cara. Questa poèsia ha almeno 4 rime interne e una esterna, più una legatura o+e: mica è da tutti, in effetti.

il 23/09/2011 alle 13:52

mi chiedevo se Angelo Maria Ripellino c'entrasse in qualche misura con il suo modo di scrivere versi.


il 23/09/2011 alle 18:12

C'entra eccome. Finalmente, finalmente, un intervento critico acuto e azzeccato. Abbracciamoci.

Queste capre dovrebbero rileggersi Ripellino invece di comprare all'edicola della stazione le raccolte di Neruda.

il 23/09/2011 alle 19:56

la ringrazio. stia bene

il 24/09/2011 alle 20:26

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