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Pubblicata il 06/09/2011
Stanotte, poi, non mi sono nemmeno affacciato
a spiare un angolo di scuro per appendervi un desiderio,
forse l’ho scordato o forse non sò oggi quale esprimere
per me, per me, non per gli altri, perché questo vorrei,
qualcosa per me, senza averne nemmeno una vaga idea
Ecco cosa è questo silenzio che sento
io non so quale desiderio esprimere, stanotte,
perché la notte di san Lorenzo bisogna averne uno vero
per poterlo appendere alla coda di una Perseide,
gli altri quelli meditati, quelli di maniera non volgono,
questa notte è la notte dei desideri senza eco
quelli che non si può dire pena la loro decaduta,
la notte dei desideri che bruciano dove il vuoto è più scuro,
vengono lanciati a pescare una lacrima che li ascolti
e interceda per quell'inconfessato sentire
quella impossibile occasione, quel sentimento inespresso
quella possibilità intravista, quella lontananza incolmabile
quel sordo bisogno, quella crepa nell'anima,
ma a me nulla di tutto questo, solo la sensazione polverosa
che nessuna scia luminosa mi indicherà strade da percorrere,
emozioni da inseguire attimi d'attendere,
nessun mio sussurro verrà ascoltato in questa notte
forse le labbra non sanno modularlo o orecchio sentirlo,
forse non è la sera delle stelle cadenti l'antidoto
a questo brullo nulla avaro di increspature del sentire
e di anfratti del volere..
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Mhm...
potrebbe essere il desiderio di avere un desideriio. quello da appendere alla coda di una lacrima di San Lorenzo.
Io sono sicuro che ne valga la pena averne uno anzi penso che sia fondamentale per continuare a guardare i cielo e non grufolare sulla terra solamente, ma quest'anno è andata così..
Grazie per le tue puntuali parole
sergio

il 13/09/2011 alle 06:05