rispetto le tue idee, mi piace molto popolo in senso romantico ottocentesco, "la gente" mi fa tenerezza in chiave apostolica... per il resto sono abituata a ragionare in termini d'individuo. dal titolo al resto interessante prospettiva in questa inedita confessione laica, rich.
una riflessione forse non tanto riuscita sul sogno, e sull' effetto devastante che può avere a volte quando si perde il contatto con la vita vera...complici le mie letture di questi giorni, lo sai..grazie mia cara
Mi piace quel "Vedi cara" di Gucciniana memoria. Personalmente più che al sogno tendo all'utopia, con tutte le "impossibilità" che ne derivano, forse per questo vedo il mio "io" negli altri e gli "altri" nel mio io. Un saluto
io invece tendo al sogno, per questo ogni tanto ne prendo le distanze, riconoscendo il pericolo...fondamentalmente, in filosofia, sono piu' per Eraclito che per Platone, sono convinto che nella vita stessa, ed in quello che ci circonda, c'è già tutto....grazie Brass
chi parla di popolo...scusa Arturo ma in questo momento mi fa pensare al solito, irritante teatrino dei nostri "onorevoli" tutti intorno alla manovra economica che a sentir loro è tutta in vantaggio del popolo e della patria ma è l'ennesima difesa dei loro privilegi e attentato proprio al popolo-pantalone!
ti abbraccio
eos
certo eos, sono in tanti a parlare di popolo, si fa a gara, è molto piu' facile, essendo una categoria astratta, praticamente un idea....quanti orrori nella storia in nome di un idea, bisogna stare attenti ai "sognatori" tra virgolette, ce ne sono di diversi tipi, e non sono solo poeti purtroppo...grazie per la tua comprensione, un abbraccio anche a te