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Pubblicata il 26/08/2011
Quale Scienza Più Esatta?

La natura è certo qualcosa di più
che un meraviglioso tramonto,
più della pace ispirata all’alba
da remote e solitarie montagne.
Nell’aria, sulla terra e nei mari,
vi sono creature impegnate ad
ammazzarsi reciprocamente
per sopravvivere, altre invece
si distruggono per sola crudeltà.
Nello stesso tempo si svolgono
azioni altruistiche e benefiche.
Questo mondo esteriore,
così variegato e tristemente
imperfetto come lo stiamo
sperimentando in quest’ora,
potrà mai fornirci una pace
infinita che oltrepassi i limiti
indefinibili di tempo e spazio?
Per quanto possiamo essere
abbastanza avanti negli anni
e dotati di molta esperienza,
non riusciremo a segnalare
una sola persona che viva
in tale beatifica beatitudine,
che è la nostra vera realtà
che niente può mai modificare.
Dalle cime più alte del fisico
alle sue profondità più basse,
non ci sono che luoghi di dolore,
di sofferenza, ove nascite e morti
si perpetuano alternativamente.
Eppure, non facciamo che desiderare
ardentemente la continua felicità
cercando di evitare la sofferenza.
Il nostro desiderio di felicità
dipende dalla nostra costituzione,
per natura fatta di betatitudine,
ma il dolore compare nella vita
a causa dell’ignoranza della verità.
Che cos’è la verità? Chiese Pilato.
A quale verità si riferiva parlare?
Verità di quale scienza esatta?
C’era un uomo di molta scienza
assai malato, nessuno riusciva
a capire di che male soffrisse.
Anche i più grandi luminari
della medicina post-moderna
non erano in grado di rispondere:

“ - E’ sicuro che la cura che dice
ha effetti benefici sul mio male?
Non posso seguire la sua terapia
se non mi dimostra che guarisce! -”

Il medico allora non aveva altra scelta
che quella di abbandonare il malato
al suo triste destino. Ecco il dilemma.
Non si può dimostrare che la felicità
ci appartiene in tutta la sua pienezza
e grazia se noi, per parte nostra,
rigettiamo a priori la Saggezza,
rifiutando di riconoscerla Divina.
Se ci dedichiamo alla spiritualità
il risultato finale sarà l’esperienza
irrevocabile di una felicità diffusa
ovunque, in ogni strato della vita.
Allora guariremo, una volta per tutte,
da ogni tipo di malattia dell’infelicità,
del dolore e perfino della disperazione.
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