Il mare circonda la vista,
un pianto silenzioso,
poi d'improvviso
si secca la lacrima,
raggiungo la quiete
e con i miei occhi
spazio lontano
dove l'orizzonte non ha fine.
Il sole brilla tra le fosche
nubi,
l'onda culla la barca
che risale a colpi di remo.
sull'onda brillano
mille tremule stelle,
le amate nebbie inghiottono
i remoti profili d'intorno,
l'aura aleggia.
Da un cumulo di nubi
la luna sbucava assonnata,
i venti agitavano le ali
sommesse,
sibilavano aridi al mio
orecchio.
Spazio e tempo,
lo sentivo,
erano solo forme della mente
che la gioia e il piacere
provocavano.
Il poeta si raffronta al sole,
il suo volto mesto
nasconde costretto
da fasci di nubi,
il puro azzurro affondava
nella notte,
grige le lacrime del cuore.
La porta della prigione
era tornata a chiudersi di schianto,
pochi istanti ho strappato
alla vita,
fragile fragranza conservo.
Mentre le acque brontolavano,
gli occhi si erano riempiti
di pianto,
la voce perduta
ma poche e lente parole,
appena il respiro
pronunciavano il tormento
di un cuore solitario,
getti di urli
che lungo si perdevano
tra l'ondate di vento.