PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/08/2011
Un improvviso tintinnar di suoni
mi sembra la tua voce
quella delle campane
d'estate
il mio, il tumultuar di un cuore
giovane
la prima alba, da grande
il dolore e la gioia
per l'infanzia perduta
ci incontrammo e mi amasti, subito
cosa ti disse il cuore, candido
vedendomi
non lo saprò mai

Il cinema all' aperto
l"Arena Italia"
toccarti la mano, nell'ombra
fu toccare il cielo
il primo bacio, un apoteosi
c'era il sole, ricordo
anche se era notte

Ti tradii presto
gonfio di presunzione
ti lasciai
un pò per noia
per avidità di conquiste
in fondo senza un motivo
ricordo ancora
i tuoi occhi smarriti

E son qui che penso
al dolore
che posso averti dato
a quanto puoi aver odiato
me, gli uomini
la razza padrona
alla vendetta
che puoi aver cercato
con un altro
che forse ti ha pure amato

Daniela
è così che ci roviniamo la vita
il male fatto torna sempre
come un cane
tenuto al guinzaglio
perdonami
io quelle campane
lontane
non le ho piu' sentite
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...e ben ti sta! se fossi Daniela direi :-)
purtroppo nella vita è così, vittime di uno carnefici dell'altro, abbiamo tutti sofferto e fatto soffrire, anche involontariamente, nell'arena della vita non si è mai spettatori.
ma il primo amore...che tenerezza! credo che ti ha perdonato e ti ricorda con tenerezza, malgrado le hai dato la prima sofferenza.
piaciutissima!
ti abbraccio
eos

il 09/08/2011 alle 17:18
dck

E penso alla possibilità, magari remota, magari nulla o forse per uno strano caso del destino, concreta che lei possa leggere queste parole e questa storia, come tante altre, bastarda e fantastica allo stesso tempo.

dovremmo pensare di più ma non ameremmo con quell'energia devastante e istintiva
dovremmo amare più liberi, ma senza pensare rischieremmo di pregiudicare opportunità e ferire persone, tempi e luoghi

insomma
un bel casino

Buona serata mio carissimo amico

Dck

il 09/08/2011 alle 18:06

Da giovani ci crediamo invincibili, non si ha la maturità per riflettere...io credo molto alle sensazioni istintive, preciso:molto probabilmente c'era qualcosa di lei che non ti permetteva di rimanere calamitato..senza trascurare che eri sicuramente un dongiovanni e come molti giovani avrestI voluto amarne tante nello stesso momento...per avere l'harem bisognava cambiare nazione e religione.lasciando da parte queste frivolezze, la poesia mi piace per il suo stile scorrevole e l'argomento che interessa un pò tutti.
saluti ninetta.

il 10/08/2011 alle 12:01

suona lettera a te stesso più che a lei, la neutralità di quel nome che neutro non è ma che legato a un destino non tuo, il problema è insuperablie se l'avverti dopo tanto tempo, lascialo aperto a disfarsi da solo come un nastro sotto la pioggia: siamo anche questo, assurdamente, miseria e nobiltà, rich.

il 10/08/2011 alle 17:03

non credo che mi abbia perdonato, anche se lo spero..credo che ormai, grande anche lei, abbia razionalizzato la vita, facendosene una ragione..ma è qui la tristezza ...avevo 15 anni, lei 13,quasi due bambini, doveva finire naturalmente, non così, ed io dovevo scrivere questa cosa...grazie cara eos, un abbraccio anche a te

il 10/08/2011 alle 21:18

insomma hai ragione, è un bel casino mio caro, l'istinto spesso è cieco, e devastante, pensare troppo paralizza, e toglie spontaneità, come uscirne? Non lo so nemmeno io....tornando alla poesia anch'io spero nel miracolo che lei possa leggerla, ma credo forse assurdamente nel potere della parola...tutto questo non è piu' soltanto dentro di me, ormai è nell' aria, esiste, e forse servirà a qualcosa, o forse mi illudo soltanto...ti sono grato per le tue parole...grazie caro dck

il 10/08/2011 alle 21:26

da giovani gettiamo le basi della nostra vita, nel bene e nel male...quello che verrà dopo sarà una conseguenza, questo mi sembra...dopo abbiamo tutto il tempo per riflettere, e per recriminare, ma ormai la frittata è fatta...L'harem? Ma no...la presunzione, la fame di vita, sicuramente anche l'educazione..sembra tutto in gioco, nell' incoscienza, ma non lo è...grazie ninetta per la tua partecipazione, ciao

il 10/08/2011 alle 21:32

una lettera a me stesso, a cui pensavo da tanto tempo....Spiegarmi, chiedere scusa, per quello che può valere dopo tanti anni, e come dicevo a dck la speranza assurda che possa esser letta, da lei...comunque una cosa che dovevo fare, come un pegno da pagare..guardarsi allo specchio è così difficile, orribile a volte, ma è necessario...grazie tantissimo mia cara

il 10/08/2011 alle 21:39

Stendhal direbbe: La cristallizzazione dell'amore. Quindi la fuga e la perdita.

il 11/08/2011 alle 16:42

Stendhal dice bene, quello che si cristallizza non scorre piu', e prima o poi porta dolore...grazie Brass

il 11/08/2011 alle 21:44

il mio è stato un problema di maschilismo, sai l'educazione, l'età adolescenziale, poi col tempo si capiscono tante cose...se lei mi leggesse sarebbe un miracolo, quello che mi importerebbe sarebbe solo la sua comprensione, e forse un sorriso...grazie Kosè per le tue belle parole, e per la partecipazione...ti abbraccio anch'io

il 18/08/2011 alle 21:42

Questa Daniela avrà sicuramente un rimpianto
ma ti ha perdonato poichè l'attimo è stato vissuto intensamennte anche da lei incosciente tredicenne.


piaciutissima.
Marygiò

il 22/08/2011 alle 21:00

perdonato? Speriamo Marì, quello che fatto èfatto...grazie

il 22/08/2011 alle 21:41