PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/08/2011
Ci sono momenti
in cui provo a staccarmi dal baluardo
turrito
cui sono embricato da sempre.
Vago nel nulla
e subito sembra panacea
l'incostanza delle forme
la delirante confusione dellIo.
Percorro attimi devianti a ritroso
a rifugio
ma non mi resta scampo.
Nella torre ancorata non vi è suono
nè oscura notte in agguato
ma esitanze sospese
silenziosi inganni del non fare
del non essere
approdi sicuri ed esecrati.
Anestesie esistenziali a sostegno
chiudono il ciclo
e la sutura quasi non si vede.
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le grandi ultime e inutili aspettative
riletta con piacere
affetto
ninomario

il 08/08/2011 alle 09:42

l'isolamento: i suoni ci sono e vengono da noi e senza non saremmo creativi, la torre non può esserne la cassa di risonanza? rich.

il 08/08/2011 alle 11:12

travolgente, gli ultimi tre versi favolosi.
ciao ^^

il 08/08/2011 alle 14:41