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Pubblicata il 07/08/2011
Disteso in un letto di ospedale

ho visto la morte venirmi incontro.

Ancora cosciente,sentivo porte scorrevoli

aprirsi e chiudersi continuamente.

Infermieri mi bucavano le braccia,

con aghi sottili,per iniettarmi coraggio e fortuna.

Il mio vomito non cessava di venir fuori.

Una vita,la mia vita,

perennemente in smarrimento

si sentiva a disagio,in compagnia

di tutte quelle persone estranee,

e per togliere il disturbo

voleva andarsene per sempre.

Il pensiero della morte rimbombava sempre più forte

in una testa senza collo

e in un corpo senza scheletro,

impegnato a rigurgitare l'anima

per salvarla dal risucchio della morte,

la quale decise di rimandare,

spegnere le fiamme dell'inferno

e riportarmi in un mondo rovinato da noi stessi

V.Parrulli
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ti auguro cent'anni di vita,,
a rileggerti
ninetta

il 07/08/2011 alle 16:42

grazie

il 07/08/2011 alle 18:10