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Pubblicata il 05/08/2011
Plumbeo Cielo
che si specchia
in un irato mare
che gioca furioso
tra gorghi e risacche
sfidando le imponenti scogliere
che ridono rombanti
degli sforzi del mare.

Ridono stolte
montagne mancate
non sanno che stanno sfidando
chi le ha al principo plasmate.

Roche risate di roccia
tra cristalli di vento
e spuma di mare
che ironico sta a guardare
e si intristisce della giovanil stoltezza.

Plumbeo Cielo
che osserva or mite or irato
e gioch e gli scherzi
dei suoi figli immortali
della Terra amata
e con la Luna sorella gentile
osserva dolente dei nipoti
il ballare malsano
sui fili di ferro
che precludono la dorata ragnatela.

E il Cielo piange della sorte,
che non è fato o destino,
mentre la Luna guarda dolente
ma getta ancora ragg di speranza
di un cuore custode
che ha tanto amato
e mai si rassegnerà a dire perduto.
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Un inno bellissimo alla forza della natura e la "stoltezza" dell'uomo che crede di poterla dominare...Le metafore sono molte e profonde...Molto bella Elaine...Grazie...Henry.

il 05/08/2011 alle 18:33

Bella, le metafore sono molto gradevoli e ben fatte
e trovo che tutta la poesia esprima un significato vero e profondo, descrivendo sì la stoltezza umana ma il profondo bisogno della natura nella vita della gente, perchè se il cielo piange è per i nostri errori.
mi sono lasciato andare roppo, comunque la poesia è davvero bella molto piaciuta. Ciao Andrea ^__^

il 05/08/2011 alle 21:30

grazie, mi fa piacere che ti sia piaciuta.

il 06/08/2011 alle 11:37

stai parlando con una Figlia della Natura o della Dea? (e non intendo Hippi) puoi dire ciò che vuoi :-)
hai ragione la Natura, L'Anima ha creato la vita e piange a vedere come si autodistrugge e distrugge colei che l'ha creata e che ancora permette la sua vita.

il 06/08/2011 alle 11:38