Negli anni incauti della giovinezza
quando ti senti vivo , travolgente ,
non realizzi certo con chiarezza
mentre ti muovi in fretta tra la gente
che il tuo modo di fare e di proporti
è ancora quello dei calzoni corti.
Balzi e rimbalzi come un capriolo
fai tardi e ti sollazzi con gli amici
hai l’animo egoista e un po' mariuolo
di chi non vuole mettere radici
senza badare tanto a chi si lagna
perché ci sguazzi nella tua cuccagna.
Poi viene sera , quasi all’improvviso ,
lasciandoti quegli occhi un po’ intristiti
quelle rughe marcate sopra il viso
quel corpo che non sta più nei vestiti
tutti quei segni tanto ingenerosi
d’un male universale : la sclerosi.
La prostata , gli occhiali , l’astinenza
gli eventi ormai si annegano nel vino
tu mi sembri , perdonate l’indecenza ,
quella robetta gialla che il bambino
per sue necessità molto impellenti
depone sui vestiti dei parenti.