due cose mi soon rimaste più impresse: la prima immagine delle mani sul vetro e più ancora, e sempre di più adesso che ci ripenso, quel voler gridare agli innamorati "io sono qui", ch'è sentimento molto tenero, rich.
hai ragione, effettivamente leggendo non si capisce bene che "io sono qui" è il grido di uno dei due innamorati... Sai, a volte l'amore da tutto per scontato dopo tanti anni che ci sei dentro e finisci per non accorgerti più di quello che c'è dentro la persona che ami, non la vedi, non la ascolti, la guardi superficialmente ed accetti quel suo vestitino a "tutto bene" che ha imparato ad indossare.
E non è più amore.
Sensazione che ho provato in altri tempi, per fortuna oggi ne scrivo solamente ^_^
Il poeta è alla ricerca di quelle tonalità di un rapporto che langue, forse consumato dal tempo ma ancora vivo sotto la cenere della vita che passa. Una poesia particolare, genuina e gradevole.