PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 31/07/2011
Rimani attaccato ai ricordi, come le mani sul vetro
quando fuori è ghiaccio: brucia la pelle ma non vuoi staccarti.

Guardi l'ombra di due che si baciano poi scopri che tu sei in quell'ombra, annebbiato.
E vorresti gridare, farti sentire, dire "io sono qui"
ma non esce suono dalla gola, solo un sordo annaspare, sul viso impassibile cucito a "tutto bene" che hai imparato ad indossare.

Dentro pezzetti di vetro che infrangono il cuore.

L'anima, sbucciata, non cicatrizza mai.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

due cose mi soon rimaste più impresse: la prima immagine delle mani sul vetro e più ancora, e sempre di più adesso che ci ripenso, quel voler gridare agli innamorati "io sono qui", ch'è sentimento molto tenero, rich.

il 02/08/2011 alle 21:05

hai ragione, effettivamente leggendo non si capisce bene che "io sono qui" è il grido di uno dei due innamorati... Sai, a volte l'amore da tutto per scontato dopo tanti anni che ci sei dentro e finisci per non accorgerti più di quello che c'è dentro la persona che ami, non la vedi, non la ascolti, la guardi superficialmente ed accetti quel suo vestitino a "tutto bene" che ha imparato ad indossare.

E non è più amore.

Sensazione che ho provato in altri tempi, per fortuna oggi ne scrivo solamente ^_^

il 03/08/2011 alle 11:34

Il poeta è alla ricerca di quelle tonalità di un rapporto che langue, forse consumato dal tempo ma ancora vivo sotto la cenere della vita che passa. Una poesia particolare, genuina e gradevole.

il 23/02/2013 alle 09:37

Grazie Ugomas!

il 01/03/2013 alle 22:59