PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 29/07/2011
Ormai è solitaria la vigna che amasti
nel rito di parole cadute,
come foglie morte, al suolo.

Solo ora pesano i silenzi
e le parole non dette volteggiano impazzite,
negli atri della memoria.

Passi titani risuonano tra i filari
ad infrangere cattedrali di reciproco egoismo;
a sconfiggere ombre di presenze mancate.

Muraglie, le parole taciute, i gesti incompiuti,
la carezza non data per eccesso di pudore.

Ma, troppo presto si compì per te la temuta profezia:
come tuono venuto da lontano
come folgore che si abbatte d’improvviso.

Ti prego,narrami ancora li cunti
della mia infanzia dorata:
donami ancora grappoli rossi, preziosi come rubini,
ai miei occhi di bambina.

Soltanto al crocevia
mi permettesti di prenderti la mano
e percorrere al tuo fianco l'ultimo tratto di vita,
sconvolgendo relazioni verticali
radicate nelle vene contadine.

E madre tua divenni,
terapie d'amore m'inventai,
per un lampo di luce nei tuoi occhi.

Tu, padre, la quercia abbattuta
che riscattasti abissi di silenzio
pronunciando, con l'anima alla gola,
con ritrovato amore, il nome mio.
  • Attualmente 4.5/5 meriti.
4,5/5 meriti (2 voti)

Senza parole a leggerla questa tua. Perchè tocca il cuore.
Ho percorso questa vigna assieme a te, al suono delle tue parole. Ripeto una poesia che tocca il cuore...
abbraccio
Fabio

il 29/07/2011 alle 19:05

ti ringrazio per il commento Fabio. un caro saluto..

il 30/07/2011 alle 18:35

quando sono giunto alla fine ho sentito un fremito dentro la pelle, la poesia è penetrata dentro me...davvero bella, toccante e musicale, con immagini e un uso del lessico notevoli, ti abbraccio cara anna, andrea^^

il 22/07/2013 alle 14:58

la poesia ha raggiunto il suo scopo...grazie Andrea, sei sempre tanto caro con me.

il 22/07/2013 alle 15:49