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Pubblicata il 28/07/2011
Lì ancora sono le due vecchie chiese
Sant’Anna e San Rocchino come un tempo
che austere fan di guardia all’ingresso del paese
sentinelle ferme fisse poco mutate al vento

degli eventi che nel tempo tanto hanno cambiato
di questo mio borgo amico il caro volto
mutate quelle immagini andate di un passato
dissolto solo alla vista tolto ma ravvolto


ancora nei ricordi miei che odorare fanno
quei profumi intensi della prima giovinezza
e a riveder risentir con forza nuova danno

luoghi persi persone amate vite del bosco
i canti degli uccelli a quell’ansa del Ticino
i cinguetti distinti i gorgheggi che conosco

che oggi dalla persa costa frantumata da lì
non potresti più sentire ma che ora come d’incanto
prati luoghi le smarrite voci sono ancora qui
della lodola lo struggente pianto del ravarino il lieto canto

si liquefa l’asfalto spariscono i blocchi di cemento
tutto alla mente ritorna si presenta rinverdisce
ancor le campagne amate dai filari dritti al vento
il ciliegio con le rosse brocche il pesco rifiorisce

macchie di grappoli tanti dai colori accesi
una tavolozza nel tempo ridipinta come prima
ricordi andati pensati alla vision di nuovo resi

scorre così l’acqua di un tempo eccola ancora
limpida pura fresca delle rogge di quel fosso sito
d’incontro di giochi e di bucato ricordo allora

quando le donne le fanciulle alle vesti al panno
cantando filastrocche ridavano freschezza
cenere grigia con fior di saponaria il ranno
stesi poi ultimo atto da frasche verdi donata la carezza

loro complice il profumo malandrino di quei fiori
di sambuco quelle gore dove i ragazzi tra grida e lazzi
in tuffi arditi davano sfidando talvolta i loro cuori
ardite prove di coraggio che in risa terminavano da pazzi

dove io solitario a queste amiche acque portati poi col vento
chissà dove affidavo giovinetto i miei pensieri oggi nuovi
ben diversi e qui annegati in grigi freddi blocchi di cemento.
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