Un nonsense
Assolutamente domenicale e di fine luglio:
Inutile, afoso, silenzioso, fazioso, fastidioso, essudativo, stupido, moraleggiante.
Un non luogo
Non topico e individuabile
Neanche con i GSM e con Google Map,
A procedere
A parlare, a difendersi
A offendere
Chi non ne valga la pena
Neanche d’esistere
Perché non ha una mente
Una coscienza
Un dubbio.
Non è un gelsomino…
Ha solo un corpo, è vero, che
Ondivago e vagabondo
Cede al piacere d’una perenne, insaziabile petite mort,
Continua, accelerata, pan otticamente individuabile,
In ogni tempo e in ogni luogo
E che saggia con tanti, con tutti, con chi capiti
Con chi le piaccia oppure no,
Anche per 4 secondi,
Che l’appaghi bene.
Minge, infatti, sull’euro al di sotto di certi plafond.
E, lasciandosi bere,
Assapora anche se stessa.
Comme la Grand,
Essenziale, compendiosa, rugiadosa, senza soddisfazioni.
Fredda e rovente quando vuole.
Eppoi,una doccia sul tavolo della Morgue e via!
A fare nuove conquiste e morire ancora.
Di vita.
Inappagabile donna!
Pensieri!
Mi tiene compagnia l’ombra d’un mio accappatoio bucateggiato
Steso al sole di una sedia bianca e che ondeggia
Per venti sciroccali.
Mi sembra un amico al quale confidarmi.
Mi avvicino come se stessi in un confessionale.
Vado a leggergli la poesia.
Mi prenderà per Hank…
Il paragone non mi dispiace
E neanche lo status.
Have nice Sunday!
You.