PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/07/2011
Andavo di ottobre in novembre
di quell’anno del Signore 1944
con basso profilo
e scarpe di cuoio grezzo
squadrando muri di periferia
da Santa Maria di Castello
laggiù fino ai bastioni
dove potevo farmi qualche sigaretta
col tabacco nero e le cartine.
Guardavo poco il cielo
allora
serviva solo a ricoprire pene d’amore
che sembravano immense
devastanti
ma null’altro
quel cielo di cenere
che ristagnava sulla città ferita
come un miasma perenne.
Qualche amico d’intorno
e poche cose per fantasticare
mentre il grido di un treno
nella sera
dava quello struggente senso
di evasione
che mi è stato compagno di una vita.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

stavo per perderla, m'ha ricordato per l'atmosfera Ungaretti che amo, grazie d'averla scritta questa
delicatezza diaristica, Rich.

il 22/07/2011 alle 18:26

mi ricorda molt ungaretti e quasimodo. due poeiti che adoro.

il 22/07/2011 alle 19:35

Un mondo lirico che fa capo ai ricordi, il selciato massiccio della vita, quel tocco di spirituale che scivola piacevolmente nel rinnovellare il passato sbocciando poesia.

il 23/07/2011 alle 12:57