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Pubblicata il 16/07/2011
Non piangere Sirena,
il mare tornerà
avrà un nome nuovo
ed un altro sembiante,
ma avrà lo stesso sguardo,
le stesse braccia d'amante.

Asciuga le tue lacrime,
offri il tuo volto
al bacio del sole
domani il mare tornerà
a baciare i tuoi piedi,
a levigare il tuo corpo di pietra
con la sua onda più tenera,
ti donerà coralli
per fartene orecchini.
Sarai lucente ancora.

Sirena affila le tue armi,
impugna la tua penna d'avorio,
intingi il tuo pennino d'oro
nel calamaio porpora del cuore,
scriverai ancora su pagine verde/amare
la storia di un amore che non conosci ancora.

Ancora conoscerai
la brezza dolce della sua carezza.
ancora brillerai, come la prima stella
che nasce tra le braccia della materna marea.

Rinascerai come Aphrodite
dalla sua candida spuma.
Sorriderai ancora,
non piangere Sirena.
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per te, Colomba, Eos, Marygiò, Dora, Georgia, Alessia, Quiara....Ninetta, Moirym...Moma..e tutte le altre sirene....

il 16/07/2011 alle 10:09

mi ha attirata l'esortazione del titolo, per rafforzare l'ultimo verso mi cambio il nick e mi chiamerò sirena. non è che hai un telescopio e spii dentro le case ?

il 17/07/2011 alle 09:14

sono "anche" una stregatta" ahahahha!

il 17/07/2011 alle 09:27

La sirena non può piangere, altrimenti come fa
ad ammaliare???
Bella e... incantevole...
Un bacio "sereno"
discri

il 17/07/2011 alle 09:45

hai ragione Discri, ora mi asciugo le lacrime...un bacio...

il 17/07/2011 alle 16:15

ah! così piangevi anche tu ? avevo capito che spiavi solo dentro le case. io poi un altro non lo voglio...è quello l'unico.

il 17/07/2011 alle 19:39

ah! così piangevi anche tu ? avevo capito che spiavi solo dentro le case. io poi un altro non lo voglio...è quello l'unico.

il 17/07/2011 alle 19:39

“La storia di un amore che non conosci ancora” è la tua storia Anna, ma anche la mia. L’amore non si conosce mai veramente è per questo che non smettiamo mai di rincorrerlo. La sirena, con la sua sinuosa figura, è la personificazione più romantica e fatata della poesia. Si pensa che Il mare sia il suo elemento e che accoglierà le sue lacrime trasformandole in perle e realizzando ogni suo desiderio, poi ti accorgi che la sirena è di pietra e sai che la vita non è una fiaba, dunque quelle lacrime non saranno mai confortate davvero. Ma la poesia spesso è consolatoria e sorprendentemente immaginifica: il suo fascino sta nel creare il sogno e dargli il respiro che ha il vento quando asciuga la pioggia dopo il temporale e dischiude l’azzurro del cielo. Basta lasciarsi andare e la penna diventerà d’avorio e il pennino d’oro e dal “calamaio porpora del cuore” fioriranno i sogni più belli. Potremo così scrollarci di dosso la zavorra di pietra delle nostre paure che ci impedisce di tuffarci nel mare sconfinato della fantasia e rinascere dalla spuma come una flessuosa sirena.
P.S.
Grazie della dedica, non mi attardo perché sto partendo per impegni presi tempo fa, ti saluto Anna.

il 17/07/2011 alle 23:47

Grazie Moirym, peccato che non passi più da questo sito.

il 20/12/2020 alle 10:08