Mi frantumo in milioni di sillabe
per nascondere me stesso.
Un corpo malfermo,
sbozzato nel gesso,
avviluppato tra la caffeina
e l'incessante voglia
di diventare sempre più piccolo,
per incastrarsi meglio tra queste pietre
di fumo e cemento armato.
I miei occhi avvelenati
tramontano oltre la nebbia dei miei versi.
E tu scorgi solo le mie labbra
che profumano d'inchiostro.