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Pubblicata il 07/07/2011
Spezzato un idillio al sorgere del sole

Il cielo nel mattino d’un azzurro terso
fresca alitava la salmastra brezza
sfiorava il viso dolce la carezza
solo silenzio non del gabbiano il verso

il sole non più nascosto ormai con sfumati
chiari luminosi raggi dato aveva il segno
della salita dal dio Nettuno il profondo regno
con timidezza sfiorai quei seni vellutati

fuggì di corsa le dorate chiome al vento
sollevate il sol nascente disturbava la vista
svanita in lontananza cominciò il tormento

spezzato con un gesto il mio inopportuno
il nascer di un idillio al sorgere del sole
invano la chiamai non c’era più nessuno.
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Poesia un pochino malinconica ma vera dal punto di vista
di un amore incompreso.

Ci sarà un'altra occasione Giuseppe per te vedrai,
sai poetare con parole adeguate e chiare.

felice giorno
da Marygiò

il 08/07/2011 alle 16:48

grazie


saluti

giuseppe seu rusticus

il 09/07/2011 alle 15:32