PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/07/2011
Odiato petrolio,
preservi questo cumulo di cellule pensanti
dall'abisso.

E al contempo lo avveleni.

I bonghi di Parco del Vul
e l'odore dolciastro della canapa indiana,
e i nostri volti sempre contrariati,
coprono il pianto del Boscimane,
del Pigmeo,
del Masai.

Suoniamo
(la carne ci scivola di bocca
ricolma di maionese)
e la noia ci sconcia le palpebre,
che iniziano a filtrare pigramente
immagini marce
da una luce così abbagliante
che potrebbe far tremare
il tempo e
lo spazio,
se solo non fosse racchiusa
fra le dita di un pugno di uomini.
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forte e d'impatto sopratutto iprimi 4 versi, se posso cosa t ha dato l'ispirazione? Ciao ^^

il 04/07/2011 alle 17:37

Lo spunto?
Beh una sera ero con i miei amici a lamentarci, come di consueto, della politica italiana, dell'alto tasso di disoccupazione giovanile, eccetera eccetera.

D'un tratto però pensai a quanta fortuna ho avuto nell'essere nato, malgrado tutto, nella parte settentrionale del mondo...e così è nato questo scarabocchio.

il 04/07/2011 alle 17:43

Troppo buono.

il 04/07/2011 alle 18:58

diana,apprezza e saluta.
Bonsuar.
Viridiana.

il 05/07/2011 alle 20:45

fai Totò di nome? ;-))
Ri-gud ivning.
Sempr'io.

il 05/07/2011 alle 20:47

Grazie per il doppio commento. Salud.

il 05/07/2011 alle 21:09

allora l'ultima strofa è a metà tra "gli indifferenti" di Moravia e il "Salò" di Pasolini, una sconvolta e disperante fotografia di certi ambienti

il 05/07/2011 alle 22:25