C’è un disastro
in questo “genere”
che mi fa credere
in un incastro
che adesso si può sfilare
solo recuperando il nastro
dell’umano navigare;
sto’ cercando così il vincastro
che sottometta la doglia
senza più concupirla
o gelosamente custodirla.
Scorgo soltanto la voglia
di rimirar ancora quel perduto bene
che è la cosa che più di tutte Ti assomiglia:
Hai fatto l’uomo con tutte le sue pene
ma è pur sempre la Tua più grande meraviglia.