PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/06/2011
La Legnano di Bartali

Milano Piazzal Loreto
da via Abbruzzi non lontano
nella vetrina in bella mostra
fa di sé la Legnano color giallo
ancor di fango ricoperta
una tra quelle quell’anno
dal grande Gino cavalcata
per domare prode vittorioso
in quel di Francia terra
oltre le Alpi pure i Pirenei,
vittoria pure assai propizia
perché dalle piazze in Italia
anco tolse la tensione dopo a
Togliatti il capo comunista
da un esaltato l’attentato vile.
A guardare tale bicicletta
in quel momento oltre me
bambino di ott’anni
allegro ed estasiato
due ragazzotti col tram
venuti dal contado
non so se da Vaprio d’Adda
o dal più vicino Crescenzago.
All’altro dice l’uno “cun chela
bici lì sicur vincevi anca mi”.
Un più anzian signore
che di lì passava in modo
brusco e serio nello stesso
dialetto tra loro s’intromise ”
piaquano alter che bici,
per vincc che voerenn i garunn”
Di rimando l’altro
al primo già di per sè mogio
e nel vivo colpito ed avvilito
la dose poi per di più rincara
“te capì sufela che la gent
a la da rida a dreè…
che voerenn i garunn”
Come bastonato quello
di corsa se ne andò,
non so se piangendo o meno,
ricordo io sorrisi allora,
oggi non più bambino
più non lo farei
dalla vita ammaestrato:
“Perché i sogni dolci nostri
le illusioni ingenue care
della giovinezza irridere
infranger con durezza
alla realtà richiamare
con ironia e lo sberleffo?
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il ragazzotto era appena arrivato in città, poverino!voleva crederci che per vincere gli sarebbe bastata la sola bicicletta!
l'ho letta tutta d'un fiato..ormai sono una tua fan.
un caro saluto
ninetta

il 19/06/2011 alle 22:22

cara ninetta grazie per la tua innata e consueta
gentilezza verso rusticus il vecchio ragazzo di campagna indegno suonator della poetica lira

di nuovo grazie e saluti

rusticus

il 20/06/2011 alle 08:18