Come goccie di pioggia i miei pensieri scivolano.
Scorrono come lacrime lungo le gote,
cavalcano paura, solitudine e rabbia.
Danzano le dame sul quadrante del tempo
mentre i figli, violenti, inseguono l'infinito
Si sprecan gli addii, che svolazzan quà e là come cenere al vento
mentre il fuoco e la brace continuan ad arder nel cuore ferito
Rimango immobile e muoio cento volte
Svestito di grazia e di rispetto, scalzo di amore,
mi danno nell'ora della vita.
Ed i muri non sentono le grida gelose di un'amante muto
I cuscini non coprono parole taglienti
ma il ricordo si perde in lenzuola ormai sgualcite e stanche
Brucia l'incenso nei sospetti fanciulli
che giocano sadici e torturan le voglie.
Ma come si fa ad uscire da questo labirinto ?
Le note di questa melodia stanno stonando
e io continuo a correre in un sogno che non capisco più.
Un sogno senza più magia nè volo
che cammina funambolo sulla corda che ti stringe la gola
E' come nascere dal nulla
è scomparire nel tutto quotidiano
E' creder di respirare mentre si sta soffocando
Ti taglia lo sguardo, ti infilzano i suoi occhi
Confuso si fa il mondo.
Scappo con le parole e fragorosi si fanno i silenzi
Colmi sono i portaceneri. L'estate è vicina
Mare, calma e tramonti dorati.
Ma oggi si sprecan i giorni...
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