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Pubblicata il 15/06/2011
Amore e Fìo di un Albero

Un albero ha un tronco
coperto di corteccia,
radici che lo nutrono
e lo àncorano alla breccia;
ha rami che si allargano
come petali e come braccia
in ramoscelli che si amano
e foglie che s’intrecciano,
respirano, e nell’afflato
suggono energia all’amato.

Esso completa se stesso
attraendo api a fecondare
i fiori in semi, come sesso.
È tutto varietà di colorare,
profumare e insaporire,
della forza è morbidezza,
è solidità e delicatezza,
scaturita da quel seme.

Similmente la creazione
è emanata da Dio,
il Supremo Io Realtà-Amore,
sotteso in ogni azione.
Quello tu sei, amore e dolore,
saldàti con certezza
all’albero che ti svezza
con cibo solido per filosofare
e comprendere chi sà amare.

Ma oggi tutta la filosofia
indica solo miseria del tempo
perché è in dispregio all’uomo,
non a suo onore e gloria.
Siamo arrivati al punto
che sapienti non si ritengono
se non coloro che attendono
al sapere per un vile prezzo.

La casta Pallade cacciata,
derisa e fischiata,
non ha più chi l’ami,
a meno che si prostituisca
traendo guadagni e recando
denaro al forziere dell’amante;
così è oggi Sofia: dio oscuro;
ma prima o poi si paga il fìo,
proprio perché tutto è Amore
nell’immota eternità dell’Io.
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