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Pubblicata il 03/09/2001
Ciao,
e se fosse tutta una questione di "brividi"?
Brevi brividi,
brumosi. Hai notato quale bellezza sulla pelle di una donna?
Ma se derivano da un'indecifrabile sensazione di freddo, perché tanto piacere in chi li gode e in chi li provoca?
Talvolta, direi spesso, partono dalla testa e sono quelli più intensi ma meno sensuali; talaltra si soffermano sulle braccia,
raggiungendo a mala pena il dorso della schiena e sono quelli più "intellettuali", meno empatetici ma più visibili nella reazione
prossemica di chi li prova.
Poi ci sono quelli che partono dal collo, molto persistenti, che arrivano fin sotto il pube, ma...
Rimane una domanda: perché il piacere?
Eppure fin dalla loro etimologia, sia pure contrastata, "significano" freddo, rattrappimento di nervi e pelle, una contrazione
(contr'azione) dunque.
Freud sosterrebbe che "mimano" le contrazioni dell'apparato genitale ma questa, oltre ad essere "volgare" è pure
l'interpretazione meno convincente dato che i brividi rimangono pur sempre "brevi" e molto in "superficie".
Allora, perché il godimento? Ed il bello è che sono gradevoli anche quando sollecitati dalla paura (sempre che, dopo, non
siano sostituiti dal battere inconsulto e ravvicinatissimo dei denti: allora dimentichiamo i brividi e ci rimane un senso di
"scotimento" poco piacevole se non addirittura abominevole).
Che sia, appunto, solo una questione di brividi?
Pensa anche al suono della parola, così onomatopeica, - e non penso solo a "br" - , da sfiorare l'oscenità. C'è quella "v" che
costringe il labbro inferiore ad essere mordicchiato dai denti con leggera carezza. C'è la "d" che spinge la lingua a gustare la
parte più sensibile del palato, ma con discrezione, direi quasi con tremore
reverenziale (pensa che con pari "gestualità, e tutta l'attesa che ne è contenuta, sfioriamo tremanti un grembo).
Poi...
Le tre ( in una parola trisillaba) "i": la vocale del gridolino del bambino ma anche della donna (per pronunciarla bisogna dare
alla labbra e alla lingua una postura "suzionale"); una chiusura del "basso", inteso in tutto il suo amplissimo campo semantico,
per ascendere verso l'alto: il seno rispetto al bambino, il cielo rispetto alla terra, la luce rispetto agli abissi cupi, gli angeli
rispetto a Satana.
Ma tutto questo non spiega nulla dei "brividi".
Che sia solo questione di "brividi"?
Che tutta la nostra civiltà, parlo di quella umana e forse anche di tutto il regno animale, sia fondata sui "brividi"? Che siano stati i "brividi", meglio, la capacità di provarli a cacciarci
dall'Eden?

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