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Utente eliminato
Pubblicata il 08/06/2011
Dalla tua gola avida
berro’ l’ultimo verso,
strisciante musa d’estate di incanti,
che stringi e cresci
al tuo petto nudo
i tuoi figli giorni,
dove negli occhi
inganni impavida
amori fuggenti.
Sordi e cupi
tra onde d’incenso
e vitree paure,
nelle tue prigioni
i miei silenzi tacciono,
dove tra chiome
di orchestre lontane
si intrecciano
musiche e venti
del mio cuore di naufrago.
Ancora una volta
aspettero’ le tue inermi sponde,
umili carezze della mia nostalgia,
in cui bramo grondante
il tuo amore di sposa,
dove della tua pelle di mogano sparso
ne faccio il mio riposo,
il mio ritorno,
l’utima pausa
del tuo tempo infinito.
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Assolutamente bella in ogni suo verso, che ho avidamente bevuto con gli occhi, dal primo all'ultimo. Mi è piaciuta molto.....bravissimo!!!
Ciao,
helan

il 09/06/2011 alle 09:38

chi ti strnge tra le bracca lo fa perproteggert o per incatenarti? Molto bella

il 14/07/2011 alle 16:00