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Pubblicata il 31/05/2011
In Genesi l’Immanenza di Elohim

Sarebbe bello riportare la prima riga
in originale, come al tempo di Moshè,
del primo libro della Torah, il Genesi.
Però mi consola il fatto che la mistica
ebraica, con il Sefer haZohar, il libro
dello Splendore chiamato poi Kabbalah,
conferma l’interpretazione del mistero
scritto nella prima metà della prima riga
del più antico libro, il Genesi appunto.

Bisogna sapere che la lingua ebraica
si legge, e quindi si scrive, da destra,
diversamente da moltissime lingue
che si scrivono e leggono da sinistra.
Inoltre, è basilare sapere che, ai tempi
di Moshé, la lingua ebraica non veniva
suddivisa in parole compiute staccate,
ma ogni frase, pur composta da diverse
parole, veniva scritta in una sola riga
tutta di seguito, senza separare le parole
di cui era composta la riga stessa.

Questo fatto comportava, necessariamente,
un mistero irrisolvibile per i lettori del libro
che non erano misticamente ispirati da Dio.
Infatti, tutti i libri sacri potevano esser letti
dai mistici e da alcuni qualificati profeti.
Sicuramente non erano in grado di leggerli
correttamente tutti gli altri credenti ebrei
che non erano predisposti al sacerdozio
comprovato dalla loro vita quotidiana
e qualificata dall’ascesi al Trascendente.

La traslitterazione della riga di Genesi
è quella nota del Vecchio Testamento,
“BeReshit barà Elohim” che tradotta
“InPrincipio creò Dio”, e che continua
con le parole “ilCielo e laTerra”.
Ma interessa mettere in evidenza
le prime tre parole della prima riga,
quella a seguito dello spostamento
delle ultime due lettere della prima
parola, sulla seconda parola, dalla
traduzione antica, al tempo di Moshè.

Siccome la frase era tutta legata fu lecito
separare le parole secondo l’esperienza
mistica di quasi tutti i più grandi profeti,
fino all’ultimo chiamato Gesù il Cristo.
Lo spostamento di queste due lettere,
dalla prima parola alla seconda, comportò
una traduzione rivoluzionaria per le
istituzioni che già vivevano da sepolcri
imbiancati, cioè delle loro convenienti
traduzioni che asservivano il popolino.

La nuova frase, rivoluzionaria, che esce
fuori dalla traduzione interlineare e sulla
quale è basato TUTTO il Messaggio
Messianico di Gesù il Cristo, è la seguente
“BaRosh Yit-barà Elohim” che significa
“Nella_Testa Creerà_Sé_Stesso Dio”
“Testa” può essere tradotta anche come
“Mente”, “Intelletto”, e parole similari.
Ciò concorda perfettamente con tutta la
filosofia non-dualista Vedanta dei Veda,
fonte da cui bevve lo stesso Gesù Cristo,
più noto in India col nome di Gesù_Isa.
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Interessantissimo e istruttivo sulla nostra religione ,
sei uno scenziato Vincenzo ed io sono fiera di esserti amica.

Ti auguro un dolcissimo giorno.
Marygiò

il 31/05/2011 alle 10:03

Sei una brava e buona amica, molto comprensiva
per i miei scritti, che non possono essere definiti
"poesie" nemmeno con grandi sforzi della fantasia!

Le tue sono davvero delle liriche, ti leggo sempre
anche se non sempre ti commento, e la musicalità
del tuo dolce cuore la sento e la godo dalle tue
sempre molto belle poesie d'amore.

Grazie del commento, cara amica.
Un forte abbraccio
discri

il 31/05/2011 alle 10:15

Gesù solo un profeta? La comunione un atto di purificazione? La reincarnazione salvavita, penso a come è filtrato l'Oriente nell'Europa dell'ottocento, tema che m'interessa non poco, grazie intanto di questa più ampia suggestione, Discriminatore, Rich.

il 31/05/2011 alle 11:08

interessante il tuo saggio sulla interpretazione dall'ebraico e sul possibile diverso e accativante significato che avrebbe la lettura fatta in altro modo.
Quanto al nome noto in India di Gesù, penso che fosse tutto tranne Gesù, (seppur con il suffisso _Isa) che è versione italiana dell'aramaico Yešu che deriva dall'ebraico Yehosua (Giosué)
mentre in India era noto come Yuz Asaf...
Almeno, questo è quello che mi consta,
ma andando oltre il nome è sempre interessante trovare questi spunti di profonda riflessione sulle verità scritte e orali tramandateci.
Un carissimo saluto
Ax

il 31/05/2011 alle 12:55

Si, specialmente in Tibet era più noto come
Yuz Asaf, ma nell'India dove Moshé morì
vedendo dalle montagne la Terra Promessa del
latte e del miele, il Kashmir, veniva chiamato Isa
che, guarda caso, è l'anagramma di Sai!
Grazie Ax
Ricambio il saluto
discri

il 31/05/2011 alle 14:30

Gesù era ANCHE profeta, ma i suoi stati di
coscienza, con l'esperienza del Trascendente,
iniziarono come Messaggero, poi fu cosciente di
essere Figlio di Dio, infine realizzò la Consapevolezza supremma di essere Dio stesso!
Un abbraccio
discri

il 31/05/2011 alle 14:33

è sempre interessante leggerti, piccoli scritti stimolanti...
saluti ninetta

il 31/05/2011 alle 17:43

Grazie del "piccoli scritti stimolanti".
saluti affettuosi
discri

il 31/05/2011 alle 20:49

Giusto! Leggi la mia risposta data a Marygiò, grazie.
Ciao

il 31/05/2011 alle 20:52

Le mie non le ritengo mai delle "poesie", anche se
qualcuno ha il coraggio di definirle tali.
Ringrazio il cielo che costoro sono pochini!!!
Ho da poco pubblicato uno scritto, non so come
definirlo al meglio, sicuramente NON è una poesia.
In amicizia ti abbraccio anch'io
discri

il 31/05/2011 alle 20:57

vedrò di accontentarti, ma ci credo poco.

il 31/05/2011 alle 21:09

Contento, anzi felicissimo di discutere con te anche
su altri argomenti, apertamente, senza alcuna remora!
Ciao e grazie.
discri

il 31/05/2011 alle 21:12

piccoli come dimensione e non come significato...
saluti

il 31/05/2011 alle 21:22

interessante la tua interpretazione però al di là di "problemi tecnici" nei quali non mi addentro io credo che la verità risieda nel nostro cuore.
Secondo me Gesù è il figlio di Dio ed è Dio.
i tuoi scritti inducono cmq a profonde riflessioni e li apprezzo molto.
ti abbraccio
eos

il 31/05/2011 alle 21:28

Era chiaro, grazie cara.

il 01/06/2011 alle 09:24

Grazie dell'ottimo consiglio, ma non sai che, in linea
generale, ritengo la "poesia" una
espressione "secondaria" del cuore spirituale
perché quasi sempre alimenta le passioni che, in
sé, non concorrono alla giusta discriminazione dei
nostri sentimenti ma, probabilmente, confondono il
poco esperto della coerente introspezione spirituale
coerente rispetto al dovere che abbiamo nei nostri
confronti con il pensiero, la parola e l'azione, e la
poesia, secondo diffusi canoni, è quasi sempre del
tutto incoerente e passionale, quindi, secondo me,
più nociva che altro.
Un caro saluto

il 01/06/2011 alle 09:33

Grazie a te, mio caro "barbudos" hi hi hi, scherzo.
Ciao

il 01/06/2011 alle 09:34

Dico solo che "figlio di Dio" è uno "stato di
coscienza", come lo è "messaggero" e "Io e il
Padre mio siamo Uno", sono tutti stati di coscienza
che svelano un livello di Consapevolezza superiore.
Stati di coscienza sono anche i seguenti e più noti:
"veglia", "sonno con sogni", "sonno profondo".
l'io di veglia e quello di sogno creano il dualismo del
soggetto-oggetto, per cui l'io di sogno è cosciente e
convinto della "realtà" di sé e degli oggetti nel
sogno e così pure l'io di veglia, la loro differenza
è solo spazio-temporale.
Nel sonno profondo spariscono il soggetto e gli
oggetti, restando in potenzialità per poi esplicarsi
alla veglia. Tuttavia, quando si dorme nel sonno
profondo, pur sparendo il dualismo, non perdiamo
la nostra vera consapevolezza che ci permette di
affermare, alla veglia, di non aver avuto alcun
sogno e di aver dormito benissimo recuperando
energia e stando molto bene, in effetti nel sonno
profondo riposiamo nel nostro vero Io-Essere che
è sempre presente perché è il sostrato di tutti gli
stati di coscienza, come quel pesce così grande da
toccare tutte le sponde senza attraversare i mari.

Grazie del commento mia cara
Un abbraccio
discri

il 01/06/2011 alle 09:50

i tuoi scritti sono interessanti, come al solito, e stimolanti...d'accordo sullo Zohar, che ritengo un testo preziosissimo...in tutte le religioni c'è un ramo "esoterico", anche nel cristianesimo ci fu, e c'è ancora, ricordiamo i rosacroce, i templari, nell' islam abbiamo la corrente che parte da Al Ghazzali, passa per i mistici sufi, arriva ancora oggi a certe confraternite sciite, in Iran, insomma Discri...In origine tutto era uno, poi è arrivata la storia....un saluto caro

il 01/06/2011 alle 16:46

Non condivido, perché apre il cuore passionale e
non quello spirituale.
Ricambio l'affettuoso saluto
discri

il 01/06/2011 alle 20:47

ok, ciao

il 01/06/2011 alle 20:48

Tutto era, è, e sarà sempre Uno, questa è la Verità.
Grazie del commento Arturo, molto apprezzato.
Un caro saluto
discri

il 01/06/2011 alle 20:51

Sono qui solo....In Amicizia, non perché mi reputi
un poeta. Un caro saluto.
discri

il 02/06/2011 alle 09:54